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Quando tornerà il Figlio dell’Uomo
Maurizio Blondet
12 Febbraio 2013
Spero nessuno si aspetti da me un commento sulla rinuncia di Benedetto XVI. Non ho notizie diverse da quelle di tutti voi. Né mi va di contribuire al chiacchiericcio mediatico, ai giudizi (molti) temerari, e – spaventevole a dirsi – alle derisioni c he hanno accompagnato l’evento e la persona («Papus Interruptus», se la ride il francese Libération, organo della sinistra al caviale stipendiato da Rotschild). Non ci sono analisi da fare, al di là di un costernato silenzio. La crisi della Chiesa e l’abbandono della fede sono fatti evidenti. «È il popolo che ha abbandonato la Chiesa o è la Chiesa che ha abbandonato il popolo?»: questa frase di don Giussani attende ancora una risposta. Il residuo «popolo» è fratturato in gruppi incomunicanti, ciascuno coi suoi riti, linguaggio e sistema di credenze, alcuni dei quali hanno metodi di reclutamento «americani», da born again christians o da «alcoholics anonimous», e liturgie di loro invenzione. Neocatecumenali, pentecostali, ciellini, lefebvriani... che esista ancora un’unità dottrinale, poniamo, che colleghi l’Opus Dei e i seguaci di Kiko Arguello, è estremamente dubbio.
Che questa inconciliabilità esploda alla luce, temibilmente probabile. Il pericolo che queste fratture diventino «chiese» settarie, è presente. Che la patologia dipenda dal Concilio Vaticano ultimo, è un fatto – che viene negato, oppure salutato come «profetico» e benefico. Salgono le voci che esigono «un nuovo Concilio», e pretendono «più collegialità»: sorde al fatto che Cristo non ha istituito un collegio, che le conferenze episcopali sono «unioni di fatto» senza alcun fondamento teologico, né che come diceva il cardinale Oddi, sardonico e teologicamente inconcusso: «Il solo caso di collegialità che si trova nel Vangelo è raccontato con questa frase: “...E tutti i discepoli, abbandonato Gesù, fuggirono»: Matteo 26, 56. La mancanza di vocazioni è già tragica, presto ci mancherà il prete che ci dia la Comunione. Io spero solo che non tocchino l’Eucarestia, che vedo già in pericolo in molte chiese. Bisogna pregare molto, lo dico a me stesso più che a voi. La sensazione generale è che questa non sia una svolta, ma un capolinea. Mi si citano profezie di sventura, Akita, Garabandal, Fatima, Medjugorje. Le ascolto, come tutti, come annunci inquietanti, ma ricordo a me stesso che in certi momenti le «profezie» possono essere utilizzate per diffondere suggestioni collettive, nel senso desiderato da poteri nient’affatto «secolarizzati», che non hanno per nulla rinunciato ai loro antichi «rituali», e non li ritengono affatto superati nella loro funzione di evocatori di Potenze, le Potenze omicide che agiscono nel buio. Un padre francescano, santo, dice invece: «È tutta luce». Ciò che cadrà, era ciò che doveva cadere, come le foglie secche del vecchio albero. È la speranza a cui mi aggrappo. La questione è nelle mani di Dio. Cerchiamo di sorvegliare noi stessi, nei tempi imminenti che saranno difficili. Mi basta la profezia di Cristo: «Quando tornerà il Figlio dell’Uomo, troverà ancora la fede sulla Terra?». È una domanda che pongo anzitutto a me: quando tornerai, Figlio dell’Uomo, troverai ancora la fede in Maurizio? Come vorrei poter rispondere «Sì», con slancio, senza esitazione, con piena infantile fiducia. Invece dico, come quel poveraccio del Vangelo: «Signore credo, ma tu sostieni la mia incredulità!». Chi ha fede preghi molto, e preghi anche per me.
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Commenti
Volevo chiedere la stessa cosa.
Preghiamo insieme; per il resto restiamo in silenzio.
...cardinali contro cardinali,vesco vi contro vescovi...
Un sacerdote ha avuto nelle sue mani il sangue di Gesù e il Cardinal Ratzinger ha rifiutato il miracolo eucaristico e molti lettori, credo, ridicolizzano o non ne vogliono sentir parlare.
Questa è la giusta punizione ed è solo l'inizio.
Gesù è DIO molti rifiutano di credere
mentre le latrine televisive in mano ebraica vomitano sesso, sesso, sesso e potere.(nelle parole o nei fatti)
Ricordo che il sesso è all'origine della
vita tradendo il sesso si tradisce DIO che è vita.
300000 italiani portati a giocare a cui viene tolta l'anima da un potere corrotto.
"E' tutta luce" ha ragione il frate francescano.
Signore sostieni la mia fede
io dico cerchiamo di essere forti e di non perdere la fede
preghiamo per i martiri cristiani in pakistan egitto siria, apertamente uccisi o perseguitati per la loro fede, perché anche loro oggi non hanno piu' una guida il rappresentante di Cristo in terra
Ha ragione. Dio sta agendo in modi che non possiamo prevedere. E ci stupiranno.
Per quanto riguarda la scelta del Papa: non sappiamo nulla di tutto quanto "sta dietro". Non possiamo sapere se le sue dimissioni sono un "abbandonare la Croce" od un "abbracciarla fino in fondo". Io pregherò per lui, nient'altro.
Mi farebbe molto piacere avere un suo, signor Franco, commento a questa mia risposta (i suoi commenti sono sempre i primi che vado a cercare).
Le porgo cordiali saluti.
E' gia' tutto deciso.
Il conclave sara' un pro forma...
Saluti dalle Canarie
Beh, alcuni antipapi, papi ad Avignone,, Borgia & Figli, scisma d'Oriente, scisma luterano...
Saluti
Marco
« Sono rari i buoni che anche in tempo di pace sono capaci di servire Dio. Ma sono rarissimi quelli che per suo amore non temono le persecuzioni o sono pronti ad opporsi decisamente ai nemici di Dio. Perciò la religione cristiana- ahimè - è quasi scomparsa, mentre è cresciuta l'arroganza degli empi »
(Gregorio VII Lettera ai monaci di Marsiglia 1073)
http://www.sodalitium.biz/index.php?pid=84
perchè cito le profezie?....perchè forse Cristo ci grazierà in fondo il de gloria olivae avrebbe dovuto lasciare il pontificio in mezzo al sangue e morire poi in esilio...forse prego in silenzio ci sono molte più anime di quel che si pensi che pregano costantemente.
prego Dio che mi indichi con fermezza la strada giusta, con tutti voi.
Certamente continuiamo a pregare, tutti i giorni, ma la realtà la si può comprendere facilmente, la setta ha invaso la repubblica vaticana col suo fumo satanico ed ora si appresta a 'codificare' la "rinuncia" papale (presidenziale, la quale da ora e per il futuro diverrà la prassi, togliendoci anche l'ultimo detto: "morto un Papa se ne fà un'altro", ora non più. Assisteremo alla modifica anche di questo "Dogma" per volontà degli uomini come Ratzinger, che fin dal concilio vaticano secondo, l'avevano scientificament e e satanicamente programmato. I futuri eletti (nominati), al momento opportuno (su richiesta della setta), si 'dimetteranno' come fosse un qualsiasi presidente in carica, o almeno invitati (minacciati), a farlo spontaneamente, calpestando la vera Chiesa e il Vangelo di Cristo.
Nulla di nuovo, basta conoscere le secolari machinazioni dei satanisti massonici per capire gli eventi attuale e capire quelli futuri.
Grazier a Dio, vivendo vicino ad Albano Laziale, la VERA MESSA la seguo sempre e con tutta la mia famiglia presso la Fraternità Sacerdotale San Pio X, senza perdere la Vera FEDE, quella 'conciliare', NON è la Vera Messa, ma un rito protestante! NULLO!, chi la segue sapendolo non è Cattolico Apostolico Romano!, è vero siamo rimasti in pochi ma per noi pochi, è sufficente per non perderci nella dannazione eterna.
Ave a tutti
Dopo tante telefonate, eravamo solo in 2.
Non prevalebunt!
del regno massonico sabaudo fino alla morte.... nonostante ciò Santa Madre Chiesa continua fra le burrasche e le
tempeste dei tempi a navigare verso il ritorno glorioso del Re dei Re.
Non so che avverrà quel giorno, mi basta solo riuscire a morire cattolico e spuntare anche l'ultimo posto in purgatorio, perchè ho una certezza in merito alla Santa Chiesa Cattolica Romana: su di essa le porte degli inferi non prevarranno. Ci è stato rivelato e così è, il resto riguarda noi.... quindi animo e coraggio... bisogna solo darsi da fare per riuscire a morire in Grazia di Dio.
Gloria Patri et Filio et Spiritui Sancto sicut erat in principio et nunc et semper et in saecula saeculorum. Amen!
MA CHE TI HANNO FATTO I SAVOIA ? CAPISCO HANNO FATTO L'UNITA D'ITALIA E TU INVECE LA VOLEVI ALLO STATO PREUNITARIO...
del regno massonico sabaudo fino alla morte.... nonostante ciò Santa Madre Chiesa continua fra le burrasche e le
tempeste dei tempi a navigare verso il ritorno glorioso del Re dei Re.
Non so che avverrà quel giorno, mi basta solo riuscire a morire cattolico e spuntare anche l'ultimo posto in purgatorio, perchè ho una certezza in merito alla Santa Chiesa Cattolica Romana: su di essa le porte degli inferi non prevarranno. Ci è stato rivelato e così è, il resto riguarda noi.... quindi animo e coraggio... bisogna solo darsi da fare per riuscire a morire in Grazia di Dio.
Gloria Patri et Filio et Spiritui Sancto sicut erat in principio et nunc et semper et in saecula saeculorum. Amen!
Le porte dell'inferno non prevarranno mai, questo non dobbiamo mai dimenticarlo direttore. Qualunque cosa accada!!!
Ciò cui stiamo assistendo non deve aver il minimo effetto deleterio sulla nostra fede, ma per contro rafforzarla, perché, parafrasando il pensiero del buon frate francescano, è tutto scritto. Tutti gli eventi nefandi di questi tempi ultimi ci sono stati rivelati puntualmente da nostro signore, che ci ammonisce anche affinché la mancanza di fede non consegua il sopravvento. La vittoria delle forze del male è solo illusoria, perché tutto avviene in funzione della realizzazione della volontà del Signore, senza la cui volontà nemmeno un capello casca dalle nostre teste
A Dio, anche per Lei, Maurizio, le mie preghiere.
Ricordo le parole di Paolo VI nella famosa omelia il giorno di S Pietro e Paolo dl 1972 : "il Santo Padre afferma di avere la sensazione che «da qualche fessura sia entrato il fumo di Satana nel tempio di Dio». C’è il dubbio, l’incertezza, la problematica, l’inquietudine, l’insoddisfazio ne, il confronto. Non ci si fida più della Chiesa; ci si fida del primo profeta profano che viene a parlarci da qualche giornale o da qualche moto sociale per rincorrerlo e chiedere a lui se ha la formula della vera vita. E non avvertiamo di esserne invece già noi padroni e maestri. È entrato il dubbio nelle nostre coscienze, ed è entrato per finestre che invece dovevano essere aperte alla luce. " Forse aveva anche lui intuito il fallimento del Concilio e la crisi che si aggravava non solo nei rappoti tra Chiesa e società, ma all'interno stesso della Chiesa di Cristo.
Le dimissioni di Benedetto XVI lasciano un senso di vuoto, la sensazione di stare su una barca senza guida nè direzione, con un mare che si fa sempre più minaccioso. Solo gli ingenui o gli ignoranti possono credere che la crisi della Chiesa di Cristo non tocchi anche la società, direi anzi la civiltà, italiana ed europea. A leggere i commenti (alcuni di una idiozia fulminante) ufficiali sui giornali c'è da pensare che di ignoranti è pieno il mondo.
Si apra una pagina degli scritti di S. Ildegarda: la nostra anima respira un'altra aria, come sopra un'alta montagna rispetto ad un centro città.
Nella mia stanza, di fronte al mio letto, v'è una libreria, ripiena di libri eccellenti (alcuni ancora da leggere): un tesoro prezioso, che non esisterebbe se non avessi conosciuto lei e i suoi scritti.
Francesco.
Marcello
le forze oscure e menzognere stanno prevalendo, ma noi le abbiamo aiutate con il non volercene (o non potercene) rendere conto.
Nessuno che conosca la questione da così in alto come il Pontefice, potrebbe resistere ad una tale enorme pressione, evitando nel contempo di sconvolgere il mondo. Questo andava fatto quando era il momento, adesso è troppo tardi, quindi come umanità riparliamone nelle prossime puntate della Storia.
Giuliano
Quello che è successo è troppo "grande".
Ogni commento scadrebbe di per sé nel chiacchiericcio da opinionisti improvvisati.
Mai come ora bisogna "meditare queste cose nel proprio cuore".
E sperare, perché NON PRAEVALEBUNT.
io ho pensato la stessa cosa, Direttore...silenzio e preghiera.
Mi ritengo un semplice credente, con mille difetti ma so di non poter giudicare, neanche lontanamente, eventi simili.
Prego tutte le mattine e tutte le sere e nelle preghiere che dico insieme a mia moglie e ai nostri figli, lei è sempre presente.
Grazie
saluti
Piero e famiglia
Papa Ratzinger ha voluto creare un precedente, che consentirà in futuro ad altri papi di dimettersi.
Tali dimissioni saranno sempre più necessarie, man mano che il progresso della medicina consentirà un tale allungamento della vita -non accompagnato da un altrettanto lungo mantenimento delle prestazioni psicofisiche- da rischiare uno "stallo alla Woitila" che la Chiesa non puó permettersi.
Chiediamoci: chi ha governato davvero negli ultimi due anni del papato di Giovanni Paolo II?
Non è semplice far parte, come Chiesa, di un momento storico che ci chiama a ritrovarci in preghiera per chiedere a Dio di illuminare il nostro cammino.
Come Corpo Mistico di Cristo, come popolo di Dio sappiamo bene che è Nostro Signore Gesù Cristo ad essere capo della Chiesa e noi, sue membra, compiamo quanto Dio, per vocazione, ci chiama a fare.
Niente delle cose di Dio è davvero percepibile se Lui non rivela parzialmente o in pienezza ciò che desidera farci conoscere.
“Senza di me non potete far nulla” ci dice Gesù. Questo ci spinge anche ora, in questo momento così particolare e ricco di attese per la vita della Chiesa, a ritornare a Gesù, vero Amore incarnato.
Questo stesso amore ci deve guidare in questi giorni a riscoprire quella fede umile e sicura di chi Gesù ci ha dato duemila anni fa a Betlemme.
Chiediamo a Maria, Madre di Dio e Madre della Chiesa, potente Aiuto dei Cristiani, di essere ancora una volta la prima discepola e la Beata perché ha ascoltato la Parola di Dio e l’ha messa in pratica, di aiutarci a chiedere che si compia in noi, nella Chiesa e nel mondo solo la volontà di Dio.
Non mi preoccupa quindi questo gesto di un uomo colto che ha sicuramente conosciuto e creduto in Dio con la ragione, ma forse poco lo ha sentito col cuore (comunque non abbastanza). Lo capisco perchè mi ritrovo nella stessa condizione, ci arrivo con la ragione, ma non con il cuore, sarei stato un pessimo Papa. Credo, però, che possiamo aspettarci un grande cambiamento positivo per la Chiesa e per la Fede.
Quale? E' proprio il caso di dire: Dio solo lo sa.
Papa Ratzinger ha voluto creare un precedente, che consentirà in futuro ad altri papi di dimettersi.
Non è stato lui a creare questo precedente, ma chi lo ha messo a quel posto come ha fatto con i suoi tre predecessori e come farà per il suo successore. Infatti l'idea è che il successore del Vescovo di Roma diventi un manager che deve rendere secondo i parametri di lor signori che hanno una fretta distruttiva parossistica.
Sveglia gente, è finito il tempo degli idoli, non intendo lei Sergio, ma quelli
che si battono il petto e rifiutano la Verità,particol armente invisi a Cristo:"Io i tiepidi li sputerò", facendo così il gioco dei nemici della Chiesa di Cristo.
Ormai siamo al capolinea quindi l'incipit
è: "O sei con me, o sei contro di me".
Deroghe non ci sono.
Lo so, la Fede è un grande dono, chi ha questo dono però deve combattere sopratutto contro le prove, spesso durissime, l'essere dileggiato, guardato con disprezzo o con una compassione che si riserva a un deficiente retrogado e la solitudine, ma in questi momenti, quando superati, ti viene data una forza incredibile e dei segni a volte minimi ma sempre ad hoc e tenerissimi: non sei solo, non sei stato abbandonato.
"Chi mi ama prenda la sua croce e mi segua", tutto il resto sono chiacchiere.
Quando Celestino ascese al papato il futuro Bonifacio VIII taroccò il sigillo papale per fare delle donazioni a gente del suo clan e altre nefandezze. A quel punto Celestino dichiarò: 'preferisco salvare l'anima mia che salvare ....'
Qui non si vuol considerare che esiste il Cristianesimo ortodosso d'Oriente, il vero Cristianesimo delle origini e che Putin nel 2012 si impegnò di difendere il Cristianesimo in 'tutto il globo' ed in Siria c'è già riuscito. Le gang ribelli drogate anti-Assad sono allo sbando, il racket della guerra NATO si è mangiato i soldi degli Emiri del Golfo ed oggi a Homs è iniziato il campionato di calcio siriano.
Dei cristiani di Siria Ratzinger non potè occuparsi e nel 2012 il viaggio in Libano (e Siria) fu disdetto per ragioni di sicurezza dal Sinedrio.
Poi lei scrive:Mi basta la profezia di Cristo: «Quando tornerà il Figlio dell’Uomo, troverà ancora la fede sulla Terra?»
Le racconto quello che è successo a una nostra amica: "Sono andata in una farmacia diretta da un giovane napoletano, un tipo allegro. Era il 18 dicembre e lui mi chiese ridendo cosa pansassi del giorno 21 e se avessi paura della fine del mondo. Io gli risposi che l'unica cosa che mi importava era di essere in grazia di Dio in qualsiasi momento.
Il farmacista impallidì esterefatto e rimase letteralmente a bocca aperta,
ma peggio, dalle persone presenti, circa sei tutti di mezza età, sono stata guardata come fossi una terrorista in procinto di buttare una bomba, da alcuni con un odio. Ho pagato e tranquillamente sorridendo sono uscita, ma una volta fuori mi ha preso uno sgomento profondo e una tristezza infinita".
Credo che questo episodio sia delucidante, per non parlare di come sono conciati i giovani. Constato con piacere che ora finalmente si parla di preghiera su questo sito sempre più spesso.
Qualcuno ha ricordato il "Non prevalebunt" delle forze del Male, Io, invece, ricordo "Uniquique suum" ovvero "A ciascuno il suo" forse questo è quello che vuole da noi il Santo Padre. Prendiamoci la Nostra Croce senza che le invidie, gli interessi e le visioni personali prevalgano sul Bene della Chiesa.
Queste considerazioni sono per non scandalizzarci –come si scandalizzarono di Cristo gli stessi Apostoli la notte della Passione–, per non giudicare la coscienza altrui e non incorrere noi stessi in una condanna, anzi, per uscire rafforzati nella Fede: “Chi non accoglie il Regno di Dio come un bambino non vi entrerà” (Lc.18,17) Se la Chiesa è il vero Corpo Mistico di Cristo, nella sua vicenda storica deve riprodurre le varie fasi del Suo Mistero come Redentore: ritengo -è solo una mia idea- che il CVII sia stato la sua "domenica delle Palme", di effimero trionfo umano (apparente), proprio nel momento in cui da più parti si attuava il tradimento... Su dodici Apostoli uno solo fu il traditore, ma gli altri (spensierati e superficiali) non lo immaginavano, e così li sorprese "l'ora delle tenebre" e tutte le loro sicurezze umane furono spazzate via e non solo fuggirono, ma si scandalizzarono di Gesù.
Il "perdono" -è sempre un mio pensiero- che il Papa Giovanni Paolo II ha chiesto in più occasioni a nome della Chiesa, a chi lo ha chiesto? Non certo al mondo, che dovrebbe essere lui a chiederlo alla Chiesa e a Dio, ma lo ha fatto a motivo del Getsemani in cui si trova la Chiesa, carica come Gesù di tutti i peccati dei suoi figli, i suoi membri (mentre essa, una sola cosa con il suo Capo e Sposo, è Santa, malgrado noi). Solo così me lo spiego... Un segno è stata l'inondazione della grotta di Lourdes lo scorso ottobre: l'acqua ha sommerso perfino l'altare, quasi a indicare "i ministri dell'altare", ma non la roccia sulla quale posò le piante l'Immacolata. E' Lei che raccolse i discepoli smarriti e fuggiaschi, li fortificò, assicurò loro il perdono di Suo Figlio e li radunò in attesa del ritorno del Signore Risorto. Non fu Pietro, che pure era del numero dei dispersi. E adesso credo che stiamo ormai al Venerdì Santo della Chiesa... Per ben due volte ho sentito in incontri del Movimento Sacerdotale Mariano, raccontare che nel 1990, interrogato il Card. Ratzinger da un giornalista (mi pare) su come vedeva la Chiesa per il 2000, egli avrebbe risposto che, a meno che Dio non fosse intervenuto in un modo a noi impensabile, prevedeva che: "nella grande Chiesa Cattolica rimarrà un resto fedele del tre per cento, perché tutto il resto non avrà più fede". E' "l'apostasia silenziosa" in parole di Giovanni Paolo II, è la "grande apostasia" che deve precedere l'arrivo del figlio della perdizione, in parole di San Paolo (2 Tes.). A ragione la Madre della Chiesa fa vedere qua e là le sue lacrime, e lacrime di sangue. E' l'ora del Calvario, l'ora dell'abbandono! Ma quale sventura?? Io so che oltre il muro di nebbia che ormai ci avvolge c'è il Sole, che dopo il "Venerdì Santo" arriva la domenica della Resurrezione. "Stolti e tardi di cuore... Non è forse necessario che (il Corpo Mistico del) Figlio dell'Uomo passi questa Grande Tribolazione per entrare nella sua Gloria, nel trionfo del suo Regno?" Prepariamoci! Chi ha paura per la sua debolezza e teme per la propria fede è perché confida troppo in se stesso. E' tempo come non mai di entrare, come Giovanni, nel Cenacolo, nel rifugio sicuro del Cuore di Maria, perché solo da Lei possiamo ricevere la luce della fede e la forza dell'amore per perseverare in attesa del Giorno.
Pochi istanti fa, al termine della Conferenza Stampa, Padre Lombardi ha dichiarato (apparentemente fuori tema) che TUTTI I BANCOMAT DEL VATICANO SONO STATI RIPRISTINATI STAMATTINA!!!!! Erano bloccati da un mese... Chi ha orecchie per intendere, intenda. http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/02/12/dimissioni-papa-padre-lombardi-impegni-mantenuti-fino-al-28-febbraio/496674/
Premetto che ho sempre avuto una grande ammirazione per Benedetto XVI e per i suoi grandi insegnamenti pieni di umiltà ed amore che arrivano a qualunque cuore (sempre che lo si tenga aperto).
Anche questa decisione di rinuncia presa, sicuramente, dopo un grande travaglio interiore ed a favore della Chiesa Cattolica tutta, dimostra una grande sensibilità ed umiltà che confermano la grandezza del personaggio e non possono che far innalzare le lodi al grande teologo.
Ma......si c'è un ma nel mio cuore.
Alla notizia, letta come una doccia fredda, non ho, come molti, elevato lodi alla serietà dell'uomo vecchio e stanco, ma ancora lucido, che ha capito (finalmente) che sul soglio petrino occorre un Papa energico ed in pieno vigore fisico, ritenendo ciò un passo utile e necessario per il bene della Chiesa.
No! Io sono rimasto male e non riesco a conciliare il mio cuore con la razionalità del bene comune della Chiesa.
Cerco di spiegarmi.
Io credo che il Papa venga eletto con intervento dello Spirito Santo, e questo me lo conferma la storia della Chiesa. Anche quei Papi che, oggi, ai nostri occhi possono apparire blasmemi, criminali, prepotenti, ecc., visti nel loro contesto storico sono stati necessari affinchè la Chiesa Cattolica sopravvivesse per 2000 anni. Un miracolo.
Quando un Papa viene eletto è vicario di Pietro e rappresentante di Cristo Gesù in terra e quindi, ritengo, non più un semplice uomo ma un Uomo che rappresenta la Chiesa Cattolica tutta e che quindi assume una responsabilità enorme nei confronti dei fedeli e diviene un mezzo della Divima Provvidenza che lo ha scelto.
Se un Papa è un mezzo della Provvidenza può egli dire rinuncio perchè vecchio e stanco? Oppure dovrebbe porsi tutto nella mani del Signore e dire: "sia fatta la Tua volontà e non la mia".
Non è che la razionalità del teologo, più volte dallo stesso Papa criticata, ha avuto la meglio sulla Fede del Cristiano? Un Papa che si affida interamente a Cristo non dovrebbe avere timori di sorta, nè per capacità, debolezza, vecchiaia o altro.
Il Suo predecessore nella malattia degli ultimi tempi, credo abbia convertito più che con le encicliche (che pochi leggono). "Nessuno può scendere dalla propria Croce", diceva.
In conclusione il Santo Padre si è dimostrato un uomo comune come tutti noi, come un qualunque funzionario che giunto ad una certa età decide di dimettersi per stanchezza.
Ratzinger si ma il Papa no. Io non mi sottometto ad un uomo comune e se non sono daccordo lo critico, ma al Santo Padre mai. Saranno contenti coloro che stanno combattendo la Chiesa da sempre, ora avranno una cartuccia in più.
Ho 54 anni e mi è caduto un masso in testa. Forse esagero, e forse anche questo è un disegno della Divina Provvidenza; non lo so. So solo che sono triste ed ho il cuore affranto.
Ecco questo e ciò che provo, la Fede travolta dalla Ragione. Mi consola solo il fatto che comunque la Chiesa prevarrà su tutti: così ci ha promesso nostro Signore.
Se il gesto del Papa costituisca o meno l'accettazione della propria personale croce non è dato sapersi, per fortuna, a noi comuni fedeli. E ciò per il semplice fatto che nostro Signore ci conosce e ci chiama uno ad uno, affidandoci i compiti e le missioni necessarie per i suoi imperscrutabili fini e per la nostra salvezza personale.
Sono sempre più convinto che, almeno per ora, non possiamo capire e non dobbiamo avere l'arroganza di impancarci in giudizi sommari e affrettati.
Aspettiamo, crediamo, preghiamo e speriamo.
Senza scomodare addirittura la nostra Madre celeste, sono innumerevoli i fulgidi esempi dei Santi che, nei secoli, hanno mantenuto salda la fede e viva la speranza nei momenti più bui della storia.
Riuscire in una loro seppur pallida imitazione dovrebbe essere l'unico nostro obiettivo.
Mi permetto di riportare per intero una prefazione del Papa, allora cardinale (del 1997 !!! SEDICI ANNI FA !!!)ad un libro che, da quando eletto al Soglio, è sparito dalla circolazione.
Leggete attentamente, e facendo un parallelo con le "politiche" del servo satanista Monti e dei suoi sodali della "ce lo chiede l'Europa".
Scusate la lunghezza, ma lo trovo NECESSARIO.
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Michel Schooyans - Il nuovo disordine mondiale
C'è qualcuno che sta progettando un sistema rigido e inattaccabile per governare lo sviluppo del mondo. Organismi internazionali dall'indiscutibile autorità (Organizzazione Mondiale della Sanità, Banca Mondiale, Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione, UNICEF e altri) hanno messo a punto un nuovo paradigma che misura il valore delle persone. Applicando questi "nuovi criteri" si scopre che tutto diventa una questione di costo-rischio-beneficio. Perciò, chi è povero e malato riceverà meno aiuti; chi è ricco e sano riceverà maggiori cure. Questo libro denuncia coraggiosamente la "grande trappola" per i poveri del mondo e la nuova schiavitù al servizio degli imperativi della mondializzazion e e della globalizzazione : il "giuramento di Ippocrate"viene di fatto cancellato.
Michel Schooyans, dottore in filosofia e in teologia. Professore emerito all'Università cattolica di Lovanio, ha scritto una ventina di opere tra filosofia politica, ideologie contemporanee e politiche relative alla popolazione. È membro dell'Accademia pontificia di Scienze Sociali (Roma), dell'Institut royal des relations internationales (Bruxelles), dell'Association pour la recherche et l'information démographique (Parigi) e del Population Research Institute (Washington). Ha partecipato a numerose missioni nel terzo mondo.
Il nuovo disordine mondiale
Prefazione del Card. J. Ratzinger (oggi Papa Benedetto XVI°) a:
M. Schooyans, Nuovo disordine mondiale. La grande trappola per ridurre il numero dei commensali alla tavola dell’umanità, Ed. San Paolo 2000.
Sin dagli inizi dell'Illuminismo, la fede nel progresso ha sempre messo da parte l'escatologia cristiana, finendo di fatto per sostituirla completamente.
La promessa di felicità non è più legata all'aldilà, bensì a questo mondo.
Emblematico della tendenza dell'uomo moderno è l'atteggiamento di Albert Camus, il quale alle parole di Cristo "il mio regno non è di questo mondo" oppone con risolutezza l'affermazione "il mio regno è di questo mondo".
Nel XIX secolo, la fede nel progresso era ancora un generico ottimismo che si aspettava dalla marcia trionfale delle scienze un progressivo miglioramento della condizione del mondo e l'approssimarsi, sempre più incalzante, di una specie di paradiso; nel XX secolo, questa stessa fede ha assunto una connotazione politica.
Da una parte, ci sono stati i sistemi di orientamento marxista che promettevano all'uomo di raggiungere il regno desiderato tramite la politica proposta dalla loro ideologia: un tentativo che è fallito in maniera clamorosa.
Dall'altra, ci sono i tentativi di costruire il futuro attingendo, in maniera più o meno profonda, alle fonti delle tradizioni liberali.
Questi tentativi stanno assumendo una configurazione sempre più definita, che va sotto il nome di Nuovo Ordine Mondiale; trovano espressione sempre più evidente nell'ONU e nelle sue Conferenze internazionali, in particolare quelle del Cairo e di Pechino, che nelle loro proposte di vie per arrivare a condizioni di vita diverse, lasciano trasparire una vera e propria filosofia dell'uomo nuovo e del mondo nuovo.
Una filosofia di questo tipo non ha più la carica utopica che caratterizzava il sogno marxista; essa è al contrario molto realistica, in quanto fissa i limiti del benessere, ricercato a partire dai limiti dei mezzi disponibili per raggiungerlo e raccomanda, per esempio, senza per questo cercare di giustificarsi, di non preoccuparsi della cura di coloro che non sono più produttivi o che non possono più sperare in una determinata qualità della vita.
Questa filosofia, inoltre, non si aspetta più che gli uomini, abituatisi oramai alla ricchezza e al benessere, siano pronti a fare i sacrifici necessari per raggiungere un benessere generale, bensì propone delle strategie per ridurre il numero dei commensali alla tavola dell'umanità, affinchè non venga intaccata la pretesa felicità che taluni hanno raggiunto.
La peculiarità di questa nuova antropologia, che dovrebbe costituire la base del Nuovo Ordine Mondiale, diventa palese soprattutto nell'immagine della donna, nell'ideologia dell' "Women's empowerment", nata dalla conferenza di Pechino.
Scopo di questa ideologia è l'autorealizzazio ne della donna: principali ostacoli che si frappongono tra lei e la sua autorealizzazio ne sono però la famiglia e la maternità. Per questo, la donna deve essere liberata, in modo particolare, da ciò che la caratterizza, vale a dire dalla sua specificità femminile. Quest'ultima viene chiamata ad annullarsi di fronte ad una "Gender equity and equality", di fronte ad un essere umano indistinto ed uniforme, nella vita del quale la sessualità non ha altro senso se non quello di una droga voluttuosa, di cui sì può far uso senza alcun criterio.
Nella paura della maternità che si è impadronita di una gran parte dei nostri contemporanei entra sicuramente in gioco anche qualcosa di ancora più profondo: l'altro è sempre, in fin dei conti, un antagonista che ci priva di una parte di vita, una minaccia per il nostro io e per il nostro libero sviluppo.
Al giorno d'oggi, non esiste più una "filosofia dell'amore", bensì solamente una "filosofia dell'egoismo".
Il fatto che ognuno di noi possa arricchirsi semplicemente nel dono di se stesso, che possa ritrovarsi proprio a partire dall'altro e attraverso l'essere per l'altro, tutto ciò viene rifiutato come un'illusione idealista. E proprio in questo che l'uomo viene ingannato. In effetti, nel momento in cui gli viene sconsigliato di amare, gli viene sconsigliato, in ultima analisi, di essere uomo.
Per questo motivo, a questo punto dello sviluppo della nuova immagine di un mondo nuovo, il cristiano - non solo lui, ma comunque lui prima di altri - ha il dovere di protestare.
Bisogna ringraziare Michel Schooyans per aver energicamente dato voce, in questo libro, alla necessaria protesta.
Schooyans ci mostra come la concezione dei diritti dell'uomo che caratterizza l'epoca moderna, e che è così importante e così positiva sotto numerosi aspetti, risenta sin dalla sua nascita del fatto di essere fondata unicamente sull'uomo e di conseguenza sulla sua capacità e volontà di far si che questi diritti vengano universalmente riconosciuti.
All'inizio, il riflesso della luminosa immagine cristiana dell'uomo ha protetto l'universalità dei diritti; ora, man mano che questa immagine viene meno, nascono nuovi interrogativi.
Come possono essere rispettati e promossi i diritti dei più poveri quando il nostro concetto di uomo si fonda così spesso, come dice l'autore, "sulla gelosia, l'angoscia, la paura e persino l'odio"? "Come può un'ideologia lugubre, che raccomanda la sterilizzazione , l'aborto, la contraccezione sistematica e persino l'eutanasia come prezzo di un pansessualismo sfrenato, restituire agli uomini la gioia di vivere e la gioia di amare?" (capitolo VI).
È a questo punto che deve emergere chiaramente ciò che di positivo il cristiano può offrire nella lotta per la storia futura.
Non è infatti sufficiente che egli opponga l'escatologia all'ideologia che è alla base delle costruzioni "postmoderne" dell'avvenire.
È ovvio che deve fare anche questo, e deve farlo in maniera risoluta: a questo riguardo, infatti, la voce dei cristiani si è fatta negli ultimi decenni sicuramente troppo debole e troppo timida.
L'uomo, nella sua vita terrena, è "una canna al vento" che rimane priva di significato se distoglie lo sguardo dalla vita eterna.
Lo stesso vale per la storia nel complesso.
In questo senso, il richiamo alla vita eterna, se fatto in maniera corretta, non si presenta mai come una fuga. Esso da semplicemente all'esistenza terrena la sua responsabilità, la sua grandezza e la sua dignità. Tuttavia, queste ripercussioni sul "significato della vita terrena" devono essere articolate.
E' chiaro che la storia non deve mai essere semplicemente ridotta al silenzio: non è possibile, non è permesso ridurre al silenzio la libertà. E’ l'illusione delle utopie.
Non si può imporre al domani modelli di oggi, che domani saranno i modelli di ieri.
È tuttavia necessario gettare le basi di un cammino verso il futuro, di un superamento comune delle nuove sfide lanciate dalla storia.
Nella seconda e terza parte del suo libro, Michel Schooyans fa proprio questo: in contrasto con la nuova antropologia, propone innanzitutto i tratti fondamentali dell'immagine cristiana dell'uomo, per applicarli poi in maniera concreta ai grandi problemi del futuro ordine mondiale (in modo particolare nei capitoli X-XII).
Fornisce in questo modo un contenuto concreto, politicamente realistico e realizzabile, all'idea, così spesso espressa dal Papa, di una "civiltà dell'amore".
Per questo, il libro di Michel Schooyans entra nel vivo delle grandi sfide del presente momento storico con vivacità e grande competenza.
C'è da sperare che molte persone di diversi orientamenti lo leggano, che esso susciti una vivace discussione, contribuendo in questo modo a preparare il futuro sulla base di modelli degni della dignità dell'uomo e capaci di assicurare anche la dignità di coloro che non sono in grado di difendersi da soli.
Roma, 25 aprile 1997
Joseph Card. Ratzinger
Io non sono a conoscenza di particolare cose che già non si sappiano, ma i tempi in cui viviamo sono particolarmenti terribili e la chiesa, la chiesa ripeto e non il vaticano, è in estremo pericolo. La guerra contro essa è particolarmente accesa e, nel caso specifico di questo papa, le uniche cose che vengono evidenziate sono le difficoltà del papato sulla questione dei preti pedofili o sulle coppie gay. Aberrante!
Io ho una strana sensazione: è il pastore che cede il passo al gregge e lascia che si disperdano nel pascolo.
E' inquietante e allo stesso tempo mi chiedo se mai sarebbe possibile. Ha ragione Blondet nell'affermare l'esistenza di tantissimi rivoli cristiani, così come l'immagine del vecchio albero che perde le sue foglie. Due immagini contrastanti, ma allo stesso tempo che pongono seriamente cosa stia accadendo e quali scenari si stiano delineando nel prossimo futuro.
Non sappiamo nulla dell'incontro che c'è stato qualche giorno fa in Svizzera tra Russia ribelli Siriani, Usa e Iran.
Che accordi sono stati presi?
In Tunisia e Egitto le rivoluzioni colorate stanno prendendo una piega che non lascia molto spazio all'immaginazione, mentre in Algeria e Mali la Francia, con il placet americano, sta approntando delle teste di ponte per una ricolonizzazion e, sarà poi veramente questo il motivo? In Israele ha vinto la destra di Nethanyau e dell'estremista di Lapid. A fine mese avremo i risultati di questa commedia elettorale italiana e non vedo motivo per rallegrarmene. Ad ascoltare poi berlusconi con Telese che afferma che lui è il "miglior" amico di Israele mi provoca un certo vomito. Gli Usa in attesa del momento propizio per attaccare l'Iran e israele che soffia sempre di più.
Il papa ci lascia e le sue pecore attenderanno l'elezione del nuovo. La guida della chiesa è assente e il gregge non cammina sui tratturi se manca una guida, ma si disperde e con esso 2000 anni di storia e di cultura.
Caro e stimatissimo Direttore, io non ho fede ma, mi creda, ho sempre dentro di me il più benaugurante dei pensieri per Lei e per l'amico Fabio.
E' poco? Spero proprio di no; è fatto di sincero affetto e profonda stima. Se vuole, è il mio modo di pregare per lei.
Quanto all'argomento in questione: essendo per mentalità un andreottiano puro, ho impressione che luomo Ratzinger abbia subodorato un qualche sporco trucco ai danni di Benedetto XVI e, giocando d'anticipo, abbia sventato un pericolo maggiore e creato un bel problema ai chi probabilmente non lo ama.
La mia personale opinione sulla chiesa di Roma come, d'altronde, su tutte le religioni organizzate (salvando forse, ma solo forse, un pò di buddismo) è pessima.
Per questo motivo non mi aspetto alcunché di diverso da quanto avviene in tutte le grandi organizzazioni strutturate: lotte di potere senza esclusione di colpi bassi di ogni genere.
Altro che fair-play...
Caramente,
Arrigo de Angeli
Quanti da anni con la coscienza bella tranquilla, in faccende affaccendati sono stati costretti a guardare tremanti alla propria anima, a interrogarsi sulla propria fede? Quanti stanno riscoprendo la preghiera da molto accantonata?
Che sia questa la croce di Benedetto XVI, rinunciare ad una canonica, prevista e 'naturale' fine del suo pontificato, e abbraciare lo scandalo delle dimissioni?
Io personalmente sono persuaso che lo Spirito Santo non abbia mai abbandonato questo Papa, le sue vie non sono le nostre vie!
Suvvia, non si rattristi troppo!
Un certo gioioso posticino, là in Alto, Lei l'ha già ben meritato!
Come anche Fabio de Fina. E tutti gli altri collaboratori FDF.
Suvvia, continui a credere fermamente. E anche a sperare, proprio come Papa Ratzinger suggeriva nel suo "La Fede e la Speranza".
PS
A proposito delle numerose ed importanti riflessioni scritte da Joseph Ratzinger, mi permetto di ricordarne qui altre due, da me ritrovate in modo del tutto casuale fra i libri in mio possesso [ è il mio nuovo divertimento - ripeto, aprendo alcuni libri in modo casuale, si finisce con lo scoprire come tutto sia già stato previsto e dettagliatament e spiegato, in qualsiasi ambito, anche da innumerevoli scrittori di gran fama internazionale ], ebbene stavo dicendo d'averne ritrovato altre due, nel suo "Caritas in Veritate", le quali dovrebbero almeno dare una idea delle intrinseche complessità, e quindi delle immense difficoltà di vario genere nelle quali s'è trovato a dover agire e predicare in questa diabolica epoca post-moderna:
A) a pagina 22: "Oggi il quadro dello sviluppo è policentrico. Gli attori e le cause sia del sottosviluppo sia dello sviluppo sono molteplici, le colpe e i meriti sono differenziati. Questo dato dovrebbe spingere a liberarsi dalle ideologie, che semplificano in modo spesso artificioso la realtà, e indurre a esaminare con obiettività lo spessore umano dei problemi."
B) a pagina 23: "Molte aree del pianeta, oggi, seppure in modo problematico e non omogeneo, si sono evolute, entrando nel novero delle grandi potenze destinate a giocare ruoli importanti nel futiro. Va tuttavia sottolineato come non sia sufficiente progredire solo da un punto di vista economico e tecnologico. Bisogna che lo sviluppo sia anzitutto vero e integrale. L'uscita dall'arretratezza economica, un dato in sé positivo, non risolve la complessa problematica della promozione dell'uomo, né per i Paesi protagonisti di questi avanzamenti, né per i Paesi economicamente già sviluppati, né per quelli ancora poveri, i quali possono soffrire, oltre che delle vecchie forme di sfruttamento, anche delle conseguenze negative derivanti da una crescita contrassegnata da distorsioni e squilibri."
Johnny EC Buleghin
Chiara
La Chiesa è formata dall'immenso gregge dei fedeli, con a capo il Papa.
Dal momento delle sue dimissioni sino alla prossima nomina esso, mai solo!, deve rimanere compatto e forte,
unito nella meditazione e nella preghiera, fiducioso in Dio, senza lasciarsi attrarre dalle mille inutili luci.
Mi scuso se sono stato un po' tortuoso.
Non è facile, almeno non lo è per me, esprimere con parole semplici un concetto così alto.
La fede in Dio, in momenti come questi, ci chiede di essere ancora più forti.
E se ci si affida a Lui tutto è possibile.
Questo spiegherebbe i tempi lunghissimi di esistenza e di trasformazione e fine del creato.
Boh!
E invece, fra tanto rumore, chi sentiamo?
Porporati che si comportano come gli scribi e i farisei ai tempi di Gesù, persone che predicano bene e razzolano male, imponendo ad altri gioghi che essi non vogliono smuovere nemmeno di un millimetro. Si è tanto criticato chi attenta alla sacralità del matrimonio e al sesto comandamento e intanto si è fatto propaganda elettorale per Silvio Berlusconi, divorziato risposatosi con rito civile, immorale e materialista. E oggi la si fa per Fini, Casini e Mario Monti, uomini che sono lontani anni luce dalla dottrina cattolica.
Gesù Cristo cacciò in malo modo i banchieri dal Tempio di Gerusalemme, le odierne gerarchie glorificano i servi della Goldman Sachs e della finanza speculativa in genere.
Rileggendo l'enciclica Pascendi si capisce che ciò che temeva il San Pio X si è realizzato nei tempi moderni. I nemici della Chiesa si trovano al suo interno, anche fra gli stessi consacrati.
Ma Nostro Signore ci ha rassicurato che le porte degli Inferi mai prevarranno sulla Santa Chiesa da lui fondata. E questo, nonostante tutto, è sufficiente a rassicurarci.
D'altronde la forza della persuasione mediatica e l'ignoranza fanno il resto.
Come Draghi
Condivido il tuo post come quelli di alcuni altri che dimostrano di avere gli occhi bene aperti e sono informati veramente sull'inganno terrificante e satanico con cui i cattolici sono stati raggirati da 60 anni. I risultati si sono visti in tutti i campi, inutile parlarne, compresa la fuga in massa dalla Chiesa cattolica, vorrà pur dire qualcosa, ma non c'è nessuno più sordo di quello che non vuole udire e cieco di quello che non vuole vedere, ma VIVA l'apparenza, non importa quante sofferenze questo tradimento ecclesiale abbia nella pratica provocato, nè continua a provocare con danni spesso irreversibili e gli ipocriti che con i loro sdolcinati commenti a difesa di chi ha fatto parte e ancora ne farà di questo macello si dichiarano pure CRISTIANI. "Ama il prossimo tuo..."ma possibilmente da una comoda posizione, verniciati di bianco.
Vuoi sapere come sarà il prossimo Vescovo(sic)di Roma: progressista e questo sarà il colpo di grazia che aprirà definitivamente i portoni all'ANTICRISTO. Come da programma.
Ratzinger rimarrà, almeno secondo i progetti in Vaticano, non proprio dentro ma quasi, per la cioia dei suoi fan ingannati, quelli fuori s'intende.
Ecco il link: http://risvegliodiunadea.altervista.org/?p=1777
http://attivissimo.blogspot.ch/2013/02/no-il-papa-non-se-dimesso-per-evitare.html
Se non se la sente ha fatto bene a dimettersi, quando si vedrà il successore, allora il quadro della situazione sarà più chiaro, adesso è inutile fare supposizioni.
TORNIAMO A USARE UN LINGUAGGIO PIU' DA MILITI , mentre i massoni e i modernisti ci hanno imposto un gergo mellifluo e untuoso.
vi diranno che queste sono passate? Bene...bene..bene , vuol dire che stiamo sulla strada giusta. E poi CONTRO-INFORMAZIONE E FORMAZIONE, secondo la lezione del grande FABIO DE FINA.
A Lei e a tutta la redazione un particolare abbraccio in questo momento di grande doloroso vuoto, ben sapendo che... Dio ci concederà un giorno in cui capiremo - con gioia! - il senso di tutto. E nessuno più ci toglierà la Gioia e la Consolazione infinita!
Giacomo - gib
Siamo tutti un po' scossi dagli avvenimenti, e soprattutto dalle voci che circolano e delle quali si desidera sfuggire (la più inquietante il presunto mandato di cattura internazionale...). Non ci resta che pregare.
Come pubblicamente, ritengo, di aver scritto delle baggianate, trasportato dalla tristezza del momento, così pubblicamente chiedo "scusa" a tutti voi.
Ho peccato di presunzione ed egoismo.
Datemi almeno l'attenuante dell'impento del dolore.
Scusate ancora
P.S.: Ho letto che qualcuno si eleva a dare dell'ignorante agli altri. Non merita commento, desideravo solo sottolinearlo.
Ho 33 anni, per l'epoca che viviamo, quanto mi resterà da vivere? 10, 20? Meglio dare l'esempio agli amici affinchè facciano uguale con le loro vite...
"Vile? Vile non certo. Il mite Benedetto ha chiesto: pregate perché non fugga davanti ai lupi. È Ratzinger che nella Via Crucis del 2005, che celebrò in vece di Wojtyla ormai morente, esortò a riflettere «a quanto Cristo debba soffrire nella sua stessa Chiesa. A quante volte si abusa del santo sacramento della sua presenza, in quale vuoto e cattiveria del cuore spesso egli entra! Quante volte celebriamo soltanto noi stessi senza neanche renderci conto di lui! Quante volte la sua Parola viene distorta e abusata! Quanta poca fede c'è in tante teorie, quante parole vuote! Quanta sporcizia c'è nella Chiesa, e proprio anche tra coloro che, nel sacerdozio, dovrebbero appartenere completamente a lui!... Il tradimento dei discepoli, la ricezione indegna del suo Corpo e del suo Sangue, è certamente il più grande dolore del Redentore».
E ancora: «Signore, spesso la tua Chiesa ci sembra una barca che sta per affondare, una barca che fa acqua da tutte le parti… Con la nostra caduta ti trasciniamo a terra e Satana se la ride, perché spera che non riuscirai più a rialzarti. Tu però ti rialzerai».
Dunque Benedetto sa perfettamente che questi «sporchi» e indegni celebratori di se stessi (per questo non possono chiedere perdono per il Concilio e ciò che ne hanno fatto) sono tutt’ora nella Chiesa, e sono storicamente più forti di lui, tanto da non poterli sfidare esplicitamente.
Cosa si propone dunque? Forse, come accennò una volta (cito a memoria) ad una Chiesa di minoranza ma pura nella fede, sicura nei dogmi; ridotta nei numeri ma nutrita dal Pane Vivo anche nella persecuzione. Ora, non è impossibile che le sue poche e timide restaurazioni provochino la furia satanica.
La dico tutta: al fondo del mio incubo c’è un grande, finale, scandaloso scisma nella gerarchia. Non credo impossibile la rivolta sediziosa della «chiesa progressista», fino all’indizione di un altro conclave e di un altro papa.
E la Chiesa vera, l’unica vera, minoritaria e perseguitata.
È solo un incubo. Ma quello che so della gerarchia attuale non me lo fa escludere. Benedetto lo deve sapere meglio di me e di chiunque altro: ha visto da dentro di cosa sono capaci, di come forzano la mano occultamente, di come disubbidiscono a Pietro protestandosi a lui fedeli «i progressisti» in porpora, che si riparano dietro il Concilio. Sa che per non essere cancellata dal prossimo Papa, la sua restaurazione o «continuità» con la Chiesa dei secoli, della tradizione, richiede qualcosa di più che documenti e disposizioni. Richiede l’offerta di sé. Il sacrificio e il martirio.
Benedetto sta suscitando i suoi martirizzatori? La rabbia e la bava alle loro bocche ci dovrebbe dire qualcosa. Lo fa deliberatamente ? Temo di sì."
Il termine "opposizione" probabilmente è solo una errata interpretazione del poeta che trascrisse le visioni della beata (che era impossibilitata a farlo).
Poi si parla di un Papa che rischia di lasciare Roma e grandi sventure che ne potrebbero seguire. Tutto mi fa credere che quel Papa sia uno dei due, l'"emerito" Benedetto. Perchè è oggettivamente più probabile che sia lui
Preghiamo tanto, per tutti noi insieme. Come ha fatto Papa Francesco il suo primo giorno da Pontefice.
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