La gauche contro Hollande: monarca
Stampa.it
07 Maggio 2013
Oggi è un anno esatto dalla vittoria di François Hollande alle Presidenziali. Visto il doppio record raggiunto negli ultimi giorni, di disoccupati e di impopolarità, all’Eliseo non si festeggia. E poi la festa, a Hollande, l’ha già fatta ieri Jean-Luc Mélenchon, il leader del Front de gauche, riprendendo la Bastiglia per una clamorosa manifestazione contro l’austerità, i ricchi, la finanza, i licenziamenti e soprattutto contro il Président. La sinistra di lotta in corteo contro quella di governo: nella storia della Quinta Repubblica, è la prima volta.
E la gauche della gauche ha pure fatto le cose per bene. Annuncia di aver mobilitato 180 mila persone, che sono decisamente troppe perché la piazza della Bastiglia misura 32.250 metri quadrati e cinque persone al metro ci saranno magari nella metro di Pechino all’ora di punta, ma certamente non c’erano ieri pomeriggio a Parigi. La Polizia parla di 30 mila, forse esagerando all’opposto. Di certo i manifestanti erano tanti, quindi politicamente il colpo è perfettamente riuscito. Com’è riuscito il Mélenshow dell’ultimo politico di Francia e forse del mondo capace di fare un comizio.
Un po’ tribuno e un po’ trombone (un po’ molto di entrambi), Mélenchon è un Vendola che sogna di essere Robespierre. In tivù, si è proposto come primo ministro di Hollande; sul palco, sciarpa rossa al collo, l’ha massacrato senza nominarlo: «Il periodo di prova è finito, i conti non tornano. Se lei non sa come fare, noi lo sappiamo», e giù applausi. E poi amnistia per i «casseurs» che protestano contro i licenziamenti devastando gli uffici dei licenziatori, «referendum revocativo» per i parlamentari che tradiscono o vengono presi con le mani nella marmellata, «Sesta Repubblica subito» e «balai», la ramazza, contro i politici corrotti. Prima dell’Internazionale, Mélenchon cita Victor Hugo: «Niente è più potente di un’idea di cui è venuto il momento» (ma scoppia subito un’altra polemica, perché pare che Hugo questa frase non l’abbia mai detta né scritta, e dire che ne ha dette e scritte un’infinità...).
Intorno, il passato che non passa: comunisti non pentiti, nuovi e vecchi sessantottini che invocano ancora l’Utopia, rossi antichi ancora traumatizzati dalla caduta del muro di Berlino, giovani indignati contro tutto e contro tutti, pugni chiusi e berretti frigi, scope e bandiere rosse. Gli slogan? «L’austerità non è la soluzione, è il problema», «La finanza fuori», «Ne hanno approfittato abbastanza, via tutti» e perfino «E adesso la pianificazione ecologica». Piace molto «L’humain d’abord», l’umanità prima, frase che non significa nulla ma suona benissimo.
La domanda sorge spontanea: chi paga? Insomma, per uscire dall’austerità bisogna trovare i soldi. La folla della Bastiglia non ha dubbi: pagano i ricchi. Come spiega il tizio simpatico che lancia i cori in piedi su un camioncino indossando una felpa con la scritta «In ogni caso nessun rimorso», in italiano. Infatti è italiano, si chiama Luca Di Nella, è iscritto al Pcf e comunica che per farla finita con il rigore basta aumentare gli ispettori delle tasse e sguinzargliarli sulle tracce degli esiliati fiscali. D’accordo, ma per una volta che al potere c’è uno di sinistra, benché ipermoderato come Hollande, manifestargli contro non fa il gioco della destra? «No. Anzi, lo rafforziamo. La sinistra vince se fa la sinistra».
I sondaggi, però, danno in clamorosa crescita non il Front de gauche ma l’altro Front, quello national. Che è di destra che più di destra non si può.
Fonte > Stampa.it
Commenti
Quando un operario della Regie Renault è senza lavoro cosa gli diranno? "Faremo in modo di creare altro lavoro"? No neanche per sogno! Gli chiederanno saccentemente se non è felice perchè i suoi figli potranno contrarre matrimonio pedè!
In Italia la sinistra mondialista è altrettanto cretina soltanto che la presenza del Vaticano ne smorza in qualche modo l'imbecillità congenita per cui si nota di meno.
Ivan
Anche il partito di Neil Farage è una creatura dei Rothschild. Entrambi questi due bravi oratori politici sono ex bancari. Farage lavorò a Milano per alcuni anni.
D'altronde lo stesso Vladimir Ilich Lenin ebbe lo stesso ruolo ed entrò in azione col colpo di Stato a Pietrogrado quando i banchieri ebrei di New York lo decisero e con Trotzky loro pedina addestrata nell'ebraica New York inviarono i denari e 25000 mercenari.
Stalin vero patriota li infinocchiò tutti, liquidando i bolscevichi mondialisti, creando veramente uno Stato socialista e il suo talento divenne indiscutibile vincendo da solo la Grande Guerra patriottica raggiungendo Berlino senza radere al suolo le città tedesche, diversamente da quel che fecero i terroristi angloamericani intervenuti con i bombardamenti aerei quando l'esito della guerra era già stato determinato dai sovietici.
E poi quali 25.000 mercenari sono? Io conosco al massimo il treno carico d'oro per finanziare la rivoluzione e di Lenin in Svizzera...
Già allora doveva nascere il NWO ma Stalin lo sconfisse sul nascere liquidando i trozkisti con i processi pubblici (purghe) così fu creato l'avversario geopolitico Hitler affinchè i due si dissanguassero (come appunto avvenne) affinchè il terzo, cioè Judeo-america, trionfasse.
Sullo schema che possiamo osservare in Libia e in Siria, a Pietrogrado nel 1917 intervennero migliaia di fuoriusciti bolscevichi per lo più ebrei infiltrati nel Paese zarista. Trotzky ebbe un passaporto firmato personalmente dal presidente americano Woodrow Wilson grazie ai buoni uffici del banchiere della FED Warburg che con Hammer, Jakob Seiff ecc. finanziarono la cosiddetta rivoluzione d'ottobre e istituirono una Banca Centrale privata (come oggi in Libia !) in Russia.
Scusa ma la creazione del nemico Hitler proprio sembra ufologica. Ma secondo te la stortia nasce spingendo i bottoni di un telecomando?
Potrei argomentare all'infinito, ma siccome è tardi le propongo solo due parole per una riflessione: Königsberg-Kaliningrad.
"...lo Spettacolo è la principale
produzione della presente società..."
Pìù forte e claro de così!
"...le false lotte spettacolari
delle forme rivali del Potere..."
et cetera...et cetera...et cetera!!!
a proposito...visto che ci siamo...
ne parla a lungo e pure acutamente,
il già rammentato,"profetico"...Debord!
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