Follia Nato: combattere due guerre
Giornale.it
06 Settembre 2014
Sarà, come dicono, uno dei più importanti summit della Nato, ma quello apertosi ieri a Newport, in Galles, sembra il vertice della schizofrenia.
La schizofrenia, o in alternativa il bluff, di un Fogh Rasmussen, segretario generale Nato, che mentre accusa la Russia di attaccare l'Ucraina e snobba il piano di pace di Vladimir Putin da per quasi certo un intervento in Irak contro lo Stato Islamico. «Siamo di fronte a un clima di sicurezza drammaticamente cambiato...all'est, la Russia sta attaccando l'Ucraina» - dice il segretario generale liquidando il piano di pace di Putin come elemento di poco conto rispetto a «quanto accade sul terreno». E aggiungendo che «verrà esaminata seriamente» un'eventuale richiesta di aiuto irachena per combattere lo Stato islamico. Il tutto grazie ai soldi dei contribuenti europei invitati a «rovesciare il trend declinante dei budget dedicati alla Difesa». Insomma mentre l'Europa affronta una crisi che minaccia persino la crescita della Germania, mentre le sanzioni già imposte alla Russia minacciano le nostre aziende e quelle in arrivo - legate agli avvenimenti sul terreno - rischiano di costringerci a rinunciare persino al gas, Rasmussen ci chiede di combattere una guerra su due fronti. E di pagarcela aumentando le tasse. Una prospettiva irreale non solo per l'Europa, ma persino per un'America chiamata, dal 2012, a rispettare le direttive strategiche che definiscono irrealistica la possibilità di combattere contemporaneamente due conflitti su fronti diversi. Da noi Obama pretende, invece, proprio questo. Ripetendo, come fa da qualche giorno, che «la Nato ha le porte aperte per nuovi membri» il presidente statunitense c'invita esplicitamente ad accogliere l'Ucraina all'interno della Nato. La mossa secondo il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov, segnala non solo l'«aumento della retorica anti-russa» ma «dimostra che il partito della guerra a Kiev ha sostenitori esterni, in questo caso gli Stati Uniti».
Al di là delle schermaglie diplomatiche la mossa appare pericolosissima perché ci costringerebbe, per effetto dello statuto Nato, a schierarci con Kiev in caso di scontro diretto con Mosca. A quel punto le truppe europee - oltre a dover appoggiare una scalcagnata Ucraina alle prese con un esercito russo appena ristrutturato e rinnovato - si ritroverebbero imbottigliate in un Medioriente dove Mosca può contare su alleanze assai insidiose. Combattere l'Isis in Irak e Siria senza aver stretto un patto di non belligeranza con una Repubblica Islamica e con un Bashar Assad assai vicini a Putin equivale ad infilarsi in un vicolo cieco. Un vicolo da cui usciremmo con le ossa rotte sia militarmente, sia politicamente. Ma bisognerebbe anche chiedersi come usciremo da un Afghanistan dove ormai la Russia gioca un ruolo più importante della Nato. Un Afghanistan dove l'Iran può rendere assai complesso, se non doloroso, il disimpegno delle truppe italiane dispiegate al confine con i territori della Repubblica Islamica. Pericoli che il nostro Matteo Renzi intravede assai bene quando, pur sottoscrivendo l'idea di fornire un «concreto supporto a Kiev» sottolinea la «necessità di evitare che la Nato venga percepita come un ulteriore fattore conflittuale». In tutto questo la mossa più autolesionistica di Fogh Rasmussen e dei vertici Nato sembra però la richiesta di aumentare le spese militari. La Germania capofila e locomotiva dell'Europa potrebbe esser la prima a rispondere con un secco «nein». Gli esponenti socialdemocratici alleati di governo di Angela Merkel hanno già respinto con decisione un'ipotesi di questo genere. E a questo punto riesce francamente difficile pensare che la Cancelliera rischi una crisi di governo per far la guerra ad una Russia con cui la Germania vanta un interscambio da 90 miliardi di euro.
Gian Micalessin
Fonte > Giornale.it
Commenti
lungo, le armi si spuntano e il morale si deprime. Quando le truppe
assediano troppo a lungo le città, le loro forze si esauriscono in fretta.
Quando l’esercito nemico s’impegna troppo a lungo, le risorse dello Stato
non saranno più sufficienti.
Con le armi spuntate, l’ardore spento, la forza esaurita, il denaro
volatilizzato, i vicini potranno avvantaggiarsi delle tue difficoltà e insorgere contro di te.
Anche se hai saggi consiglieri, non potranno cambiare la situazione a tuo favore.
Ho visto troppe guerre-lampo condotte male, ma non ho mai saputo di
un’operazione militare abile protratta a lungo.
Non vi è mai stata una guerra protratta a lungo nel tempo della quale un
paese abbia tratto vantaggio.
Chi non ha conosciuto a fondo i mali di una guerra, non saprà neppure
mai valutare correttamente i vantaggi che se ne traggono.
Il generale esperto non ha bisogno di una seconda leva di coscritti, né di
un secondo invio di approvvigioname nti.
Il generale esperto si equipaggia in patria ma si approvvigiona a spese
del nemico. Così l’esercito non manca mai di cibo
Il trasporto su lunghe distanze degli approvvigioname nti necessari alle
operazioni militari, impoverisce gli Stati: trasporta lontano carri e salmerie, e ridurrai il popolo in miseria.
Dove si trova un esercito, i prezzi salgono. Dove i prezzi salgono, la
ricchezza del popolo si esaurisce. Quando la ricchezza si è esaurita i
contadini troveranno insopportabile la pressione fiscale.
Col tesoro dissanguato, lo Stato aumenta le tasse. Beni e risorse
svaniscono, e il paese è alla fame.
Sun Tzu - L'Arte della Guerra
In tal caso andrebbe sostituito prima possibile.
Non mi meraviglierei se assimesseperiod icamente sostanze che lo facciano sentire sano e forte, mentre, nella realtà, gli stanno corrodendo l'intelletto.
Credo che nemmeno il M5S sia stato capace di messaggio così forti, anche se ce ne sarebbe un grande bisogno...
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