Un hacker saudita in possesso di tutte le email di Bashar Assad
Stampa.it
31 Gennaio 2012
Un hacker saudita sarebbe riuscito a forzare l'account di posta elettronica del presidente siriano Bashar Assad, e a sottrarre quattro gigabyte di messaggi e allegati vari. Lo scrive il giornale Al Madina, ripreso poi dall'agenzia di stampa tedesca Dpa e dalla tv satellitare Al Arabya.
Nei file ripescati da Osama Salman Al-Ansi, questo il nome dell'intruso, ci sarebbe parecchie materiale imbarazzante per la presidenza; per esempio, le prove dell'appoggio iraniano alla repressione delle rivolte popolari in Siria.
L'hacker avrebbe minacciato di immettere online tutti i messaggi, a mano che Assad non cessi di usare il pugno di ferro con il suo stesso popolo. Per il momento non ci sono conferme ufficiali dell'attacco che, se davvero avesse avuto luogo sarebbe l'ennessimo atto di cyber guerra in Medio Oriente nelle ultime settimane. All'inizio dell'anno, un altro giovane smanettone saudita, nome di battaglia oxOmar aveva pubblicato online decine di migliaia di numeri di carte di credito israeliano, a quanto pare trafugate dai database di un'ottantina fra i siti più popolari fra i navigatori del paese ebraico.
Un altro attacco aveva avuto come oggetto il sito della Borsa di Tel Aviv e quello delle linee aeree El Al. Era seguita la risposta di un gruppo di hacker israeliani, l'Idf-Team, accanitisi sulla Borsa Saudita (Saudi Stock Exchange) e su quella di Abu Dhabi. Una piccola dimostrazione di forza, “solo l'inizio”, secondo il team che aveva minacciato ulteriori azioni se non fossero cessate le incursioni di oxOmar e compagni.
Tuttavia, nessuno di questi attacchi aveva come oggetto un bersaglio così importante e teoricamente inavvicinabile come il presidente di una delle nazioni dell'area mediorientale. E nessuno di essi potrebbe avere ripercussioni diplomatiche paragonabili, se davvero venissero alla luce tutti i carteggi di Assad con i governi stranieri. Al-Ansi afferma di aver hackerato anche alcuni siti governativi siriani, ma al momento tutti sembrano funzionare normalmente.
Fonte > Stampa.it
Nessun commento per questo articolo
Aggiungi commento