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E questi sarebbero «tecnici»? Di cosa?
05 Aprile 2012
La famosa riforma del mercato del lavoro fa ridere e piangere: è peggio di prima, quando l’articolo 18 esercitava tutta la sua forza bruta. I fancazzisti sono più o meno illicenziabili come prima; nella faccenda si torna ad inserire il giudice del lavoro – l’attore che bisognava lasciar fuori – che può decidere «il reintegro». E d’accordo, si può trovare la scusa che la riforma è fallita perchè la ministra tecnica non è riuscita a superare la fortissima resistenza dei sindacati e delle sinistre che in Parlamento sostengono il governo tecnico con le destre. Vabbè. Ma che dire del pasticcio tragicomico degli «esodati»? L’orribile nome spetta a quei poveracci che si sono licenziati (o sono stati invitati all’«esodo») contando di andare in pensione con le vecchie norme – effettivamente vigenti fino al 31 dicembre 2011. Poi, la «riforma delle pensioni» li ha lasciati a metà del guado, senza salario e senza pensione. Anche per 5 anni. E quanti sono? Sessantamila, dice il governo, che non ne sa bene il numero; 350 mila, secondo altre fonti. Sono comunque un bel numero, vittime di una violazione fondamentale del diritto e della pura e semplice civiltà. Apparentemente, i tecnici non sapevano della loro esistenza. L’IMU: il capolavoro dei tecnici. Hanno voluto fare insieme una patrimoniale, un atto di punizione storica contro gli italiani che mettono i soldi nel mattone – specie in seconde case – invece che in Borsa (come insegna Goldman Sachs), e magari, chissà, un incentivo allo smobilizzo di quei capitali immobili per mobilizzarli a vantaggio del dinamismo economico. Sono riusciti: 1) A stroncare definitivamente la domanda immobiliare, già in agonia per il crollo dei mutui concessi dalle banche (-44%), tassando dieci volte più di prima valori immobiliari che sono caduti, stante la crisi, del 30%. Ed è inutile ricordare quanto l’immobiliare sia un volano trascinatore dell’economia reale per decine di settori, dall’industria dei mobili agli elettrodomestici agli attrezzi elettrici e idraulici. 2) Hanno stroncato l’agricoltura, applicando l’IMU sui fabbricati rurali vasti (perciò ipertassati) come fossero seconde case, colpite esosamente e punitivamente. Ciò che, secondo le associazioni di categoria, «rappresenta una doppia tassazione, essendo i fabbricati strumentali all’attività agricola già tassati quando vengono pagate l’IRPEFe l’ICI sui terreni». Risultato: «Effetti devastanti; l’applicazione dell’IMU potrebbe accelerare la dismissione del settore agricolo». Grazie, competentissimi tecnici. 3) Hanno praticamente sparato alla testa delle 41 mila famiglie che abitano in alloggi di cooperative a proprietà indivisa: gente che vive in case popolari, per lo più. Povera. E che ora deve pagare per l’alloggetto l’IMU punitiva come «seconda casa», anzichè come prima casa. Deve pagare il doppio circa dei normali proprietari di prima casa. Prima, con l’ICI, ognuna di queste famiglie, per 70 mq, pagava 45 euro l’anno. Adesso pagherà 665 euro: un aggravio fiscale di più del 1.350%, sulla fascia più debole dela popolazione. Da cui il fisco estrarrà 500 mila euro l’anno. La nuova IMU confezionata dai tecnici è «paradossale e iniqua», ha detto Luciano Caffini, presidente di Legacoop Abitanti, perchè non riconosce lo status di abitazione principale per questi alloggi, che vengono assegnati proprio a condizione di non possedere un altro alloggio». I tecnici hanno dimenticato di coordinare le loro «riforme» col diritto, e anche con la logica. Sembrano sopresi dall’esistenza di edifici agricoli che non sono «seconde case», e dall’esistenza di 41 mila famiglie che vivono in cooperative indivise. Alla Bocconi, o a Harvard, non hanno imparato nulla delle cooperative indivise, nè degli spazi che servono all’agricoltura. Hanno imparato «case histories» di Wall Street, e tutto sui CDS ed altri derivati. Hanno vissuto nell’illusione che la realtà esterna fosse lineare come le loro lezioni, e si potesse applicare l’IMU di loro invenzione in modo semplice e lineare. Come ignoravano l’esistenza dei lavoratori che hanno fatto l’esodo dal lavoro, fidando nelle leggi dello Stato, oggi «esodati» senza posto. I tecnici farfugliano: «Le aziende potrebbero riprenderseli...». Non sanno di cosa parlano. 4) Fanno pagare anche gli anziani in casa di riposo. Se hanno un appartamento, è «seconda casa» per l’IMU. Giù tasse. I poveretti dovrebbero venderli, gli appartamenti. Ma come? Nessuno compra, perchè non si fanno mutui. 5) Hanno fatto pagare l’IMU alla Chiesa, ma non alle fondazioni bancarie. Perchè sono, dicono i tecnici, «associazioni benefiche». Che gestiscono banche (scrive Sechi su Il Tempo) «possiedono quote determinanti delle grandi banche, e partecipano agli utili, di cui solo una quota viene ridistribuita in opere di bene. E possiedono un enorme patrimonio immobiliare su cui non pagheranno un euro». Al contrario della Chiesa. Favori alle banche, sì, i tecnici le sanno fare. È la loro specialità. In questo sono competenti. Su tutto il resto, sono bambini che scoprono solo adesso il duro, complicato mondo reale. Sulle energie rinnovabili, se dare o no i sussidi, distinguere i furbi dai seri produttori, i tecnici non sanno che fare. Sui pagamenti in ritardo delle pubbliche amministrazioni ai fornitori, che stanno devastando aziende e inducendo suicidi di imprenditori, non fanno nulla. Sulla famosa «crescita», nulla di nulla; nessuna idea, solo annunci. Per il resto solo tasse, niente tagli alla spesa pubblica. È l’obiezione, più o meno rispettosa, che si fa al governo dei tecnici. Sempre meno rispettosa, perchè diventa sempre più chiaro che i «tecnici» non solo non hanno il coraggio di intaccare le potentissime caste dei parassiti pubblici, nè le banche nè i partiti, ma non sanno nemmeno come fare. Tecnicamente, non sanno dove sono gli sprechi; non hanno idee precise sulle sacche di mal-amministrazione. L’abolizione dell’articolo 18, hanno detto, «non si può applicare agli statali, perchè sono stati assunti con concorsi». I sacri, truccati concorsi: intoccabili. Ed anche senza concorsi: Il Fatto ha rivelato che proprio all’Agenzia delle Entrate, la Grande Moralizzatrice del popolo evasore, su 1.143 alti funzionari, 767 occupano poltrone a cui non hanno diritto, che hanno preso senza concorso. La «legalità» che Befera impone ai contribuenti, non la impone ai suoi dirigenti: «Sono necessari per assicurare l’operatività delle strutture». La lotta anti-evasione ha la priorità su tutto, il che significa: il fine giustifica i mezzi, principio che regge anche la pirateria e la bande di rapinatori. È l’alto senso giuridico del «tecnico» Befera. «Il numero attuale degli occupati nelle pubbliche Amministrazioni risulta essere abnormemente elevato», scrive il benemerito professor Alessandor Mela. «Secondo i dati della Ragioneria Generale dello Stato vi sarebbe un rapporto con il totale sulla forza lavoro del 13.72%. Questi rapporti contrastano visibilmente con il 9.6% della Germania oppure con il 10.7% della Slovacchia. Si tenga presente, per esempio, che 320.000 persone appartenenti ai Corpi di Polizia sono giusto il doppio del numero in ruolo analogo riscontrabile in Russia, che ha 143 milioni di abitanti». La pubblica istruzione ha un addetto ogni 5 studenti... «I 515.000 dipendenti delle regioni e di varie autonomie locali sono quasi tre volte più numerosi dei dipendenti in ruolo analogo nei Länder della Germania, che ha ben 81.772,000 abitanti». Si potrebbe tagliare lì, non vi pare? Ma i tecnici non lo fanno. Più tasse, questo lo sanno fare. Tagli agli scandalosi, ripugnanti «rimborsi elettorali» ai partiti criminali, rimborsi che superano di dieci volte le spese realmente sostenute? Che producono i Lusi e i Belsito? Tesorieri in Porsche Cayenne e ville seicentesche? E i Rutelli e i Trota? No, questo i tecnici non lo sanno fare. Risultato finale: il debito pubblico, sotto il governo Monti, il governo tecnico messo lì per ridurre il debito, è aumentato. Leggo da Franco Bechis: «Dal 15 novembre del 2011 al 31 marzo 2012 sono scaduti titoli di Stato di varia natura per 152.940 miliardi di euro. Monti ne ha rinnovati in quantità maggiore dello scaduto: 188.288 miliardi di euro. È grazie a quella differenza, di circa 35,3 miliardi di euro che è aumentato il debito pubblico italiano». La spesa pubblica aumenta automaticamente, se non si intacca l’immane casta parassitaria pubblica. Si è visto con «l’ultimo governo Berlusconi (2008-2011)», quando il debito aumentava fino a superare i 6 miliardi al mese. Ma sotto il governo Monti la cifra è addirittura raddoppiata arrivando a quasi 15,5 miliardi di euro al mese. Ovviamente anche gli interessi che si pagano sul debito, sono aumentati: 5,18 miliardi in più. Complimenti. Avevamo proprio bisogno dei «tecnici». Chissà se non erano tecnici, che casini avrebbero fatto... Tecnici che ignorano la realtà. Tecnici che non possono sostituire, con la loro «scienza» bocconiana e la loro visione teorica della realtà, quello che manca in Italia: lo Stato amministrativo, gli alti dirigenti veramente competenti del loro settore. Ne abbiamo sono strapagati; il capo della Polizia prende 4 volte più del capo dell’FBI, lo sappiamo. Sono strapagati, ma non competenti; sono una casta arrivata lì senza meriti, senza studi, senza scuole, e senza concorso. Inamovibili. Chi ci salverà?
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Commenti
Colgo l'occasione per augurare buona Pasqua al Direttore, alla redazione e ai lettori.
Penso che si stia preparando una azione di shopping intensivo, magari in concomitanza del prossimo QE3 della FED.
"Goldman and Vampires Associated" potranno comprare le nostre aziende a prezzi di realizzo (tipo 3x2 alla COOP) con i soldi freschi creati dal nulla dalla FED.
Penso che anche i nostri (o loro) due Mario avranno in omaggio la leadership di una banca dove poter continuare il saccheggio.
La causa? Manca la prima fondamentale base che dovrebbe essere in Italia il primo articolo della Costituzione, al posto dell'articolo attuale: "L'Italia è una Repubblica fondata sull'onestà dei cittadini che concorrono, pena il pubblico disprezzo e gravi misure cautelari, alle spese dello Stato in misura proporzioanle al loro reddito".
Una chimera, lo so. Ormai svanita per sempre.
Buona Pasqua a Te, a Effedieffe, a tutti i lettori.
Luciano.
Ma siccome è uno scenario abbastanza improbabile (sono più che altro gli strozzati dallo Stato ladro ad uscire di scena compiendo gesti estremi), condivido che solo l'Onnipotente potrà aiutarci. Mi sento solo di invocare una rapida fine di questa agonia.
Ma non sarà così! Ci stanno cuocendo a fuoco lento e quando saremo bolliti, ci mangeranno in salsa verde.
Ha ragione una sua lettrice che Lei ci sta mandando in depressione. Naturalmente scherzo, però, per favore, cerchi almeno di metterci un po' di ironia, altrimenti ci rimane solo di spararsi.
Ma che ironia? Con la gente che si butta dal balcone???
La guerra. E' atroce constatarlo, preceduta probabilmente da reazioni violentissime in tutt'Europa, come da copione già scritto nel quale recitano le pedine del "governi tecnici con i servi del potere forte, quello di Satana".
AUGURI AL DIRETTORE, ALL'EDITORE, AI COLLABORATORI DEL SITO, ALLA REDAZIONE TUTTA E AI LETTORI DI BUONA PASQUA NELLA RESURREZIONE DI COLUI CHE CI HA SALVATO DALLA DANNAZIONE ETERNA.
Da quella terrena, stante le cose, sarà difficile salvarsi.
Inoltre, come osservazione da incompetente, è anche presumibile che con più debito vengano introitati più interessi dai loro mandanti. Allora perché dovrebbero diminuirlo anziché aumentarlo, così come stanno facendo?
Giuliano
Simulando un tracollo improvviso e diffuso di economia e civiltà (non rispondente ancora al reale) renderemmo più vicina la detronizzazione di questo "governo" di scimmie.
Per decenni ci hanno fatto credere alle loro balle ed ora è il momento di ricambiare.
Babau.
- la comunità ebraica (qui ricchissima con un ghetto e sinagoga nel cuore del cuore della città)
- gli omosessuali
- gli immigrati.
Mentre davanti alle telecamere pronunciava queste perle gli roteavano sinistramente le pupille.
Forse a seguito di questo compito egregiamente svolto (per farci vomitare) gli sono arrivati i compensi e carriera.
Certo qui abbiamo la necessità di mandarli via i nostri. Figuriamoci aspettarsi l'appoggio, però forse solo questa resistenza passiva è quella applicabile al momento.
Con la stima immutata di sempre, inviandoti i miei più fraterni e cristiani auguri di una Santa Pasqua del Signore e nel Signore.
Luigi Copertino
P.S.: E' comunque vero che per accedere nella PA è necessario superare un concorso mentre nel privato no. Questo perché lo Stato non è una azienda anche se l'opinione pubblica è stata convinta del contrario, anche a causa della campagna stampa al servizio della finanza globale. In tal modo, riducendo gli Stati ad aziende, è stato permesso alle Banche Centrali di diventare indipendenti e di non stampare più denaro per gli Stati ma solo per le banche ed i mercati finanziari. causando le premesse dell'attuale crisi. Se i giornalisti non ripetessero continuamente certe scemenze del tipo "lo Stato è un'azienda" non saremmo a questo punto! Se si vuol argomentare contro il liberismo finanziario bisogna poi essere coerentemente logici. Ancora saluti.
LC
I concorsi, e ne ho fatti alcuni, di fondo sono una trappola per promuovere chi va bene per chi e per che cosa.
L'eccezione, poi, sta bene anche in questo, ma la regola, mio malgrado, non è proprio come la dipinge lei.
Mi spiace, evidentemente abbiamo avuto esperienze diverse, ma tant'è!
Ma la tua esperienza non è fondante. Anche perché lo scenario cui ti riferisci è solo un lato della medaglia e ti assicuro che nessuno, almeno tra quelli che conosco io, rischierebbe la galera per falsificare le carte. Qui siamo al solito clima creato dai media: fanno notizia, è evidente, i casi di malasanità ma mai sono trasmesse notizie su tutto quel che pur funziona nella sanità pubblica o sui centri di eccellenza sanitaria pubblica che comunque esistono. Ce ne renderemo tutti conto quando ci sarannno tolte, siamo sulla strada, pensioni, scuola, sanità pubblica, etc. Quando potranno curarsi soltanto i ricchi ed all'università andranno solo i "figli dei papaveri", saremo contenti e tutti applaudiremo al buon governo liberista mondiale. Bell'affare! Se ti piace così, continua pure a pensarla come mostri di pensare.
Per quanto riguarda la cosiddetta chiamata diretta, essa non è altro che l'articolo 16 della L. 56, che ebbe alcuni precedenti negli anni '70, riservato alle assunzioni per le basse qualifiche, con titolo fino alla terza media: insomma operai e donne delle pulizie (assunzioni che ormai non si fanno più: più conveniente appaltare i servizi di pulizia o i lavori di manutenzione o reclutare tali qualifiche basse tramite agenzie di lavoro interinale). Per tali qualifiche basse la citata normativa prevede la richiesta ai centri per l'impiego dell'avvio, in numero doppio ai posti da coprire, di candidati, iscritti in apposite liste formate dopo la pubblicazione di un avviso, da sottoporre a "prova pratica di idoneità". Quindi nulla a che vedere con il reclutamento delle qualifiche alte e medio-alte. Che si fanno per concorso.
La spesa pubblica eccessiva in Italia è stata creata nell'ordine:
- dal vincolo estero sugli interessi sul debito imposto dalla perdita di sovranità monetaria ad iniziare dallo SME, antesignano dell'Euro,
- dal malcostume, di cui ora godono i benefici magari anche tanti lettori anziani di questo sito, delle cosiddette "baby pensioni" che hanno messo in crisi il sistema pensionistico pubblico, ideato e pensato, invece, senza quelle distorsioni, per funzionare con efficenza,
- dall'aiuto di Stato al grande capitale finanziario ed industriale che oggi, invece, tanto invoca i tagli ed il libero mercato, ma non pensa assolutamente a restituire, neanche in parte, quanto ricevuto dallo Stato,
- dalle inutili spese militari al servizio delle strategie neocons e di Israele (vedi Afghanistan, Iraq, Libia, etc.),
- dalle ruberie di una classe politica che ha perduto il senso del Politico e che è come, per dirla con l'esempio che fa Tremonti, una casta sacerdotale senza più fede,
- dalla mancanza di investimenti privati sopratutto nel sud Italia sicché lo Stato è dovuto intervenire usando l'impiego pubblico come ammortizzatore sociale ed evitare guai sociali peggiori che avrebbero generato danni anche all'economia del nord,
- dal fatto che in un regime liberale non si possa inviare l'esercito, con pieni poteri, a far piazza pulita di mafia, ndrangheta e camorre nelle regioni meridionali (Mussolini ci era riuscito, incaricandone l'antifascista prefetto Mori),
- dalle contribuzioni pubbliche ad ogni genere di attività ad iniziare dalla stampa e dall'editoria: poi però arrivano i moralisti alla Stella ed alla Rizzo, incapaci per paura di fare inchieste sulla casta eurocratica e bancocratica, che vivono di stipendio, almeno in parte, "pubblico" dal momento che le maggiori testate, compreso il loro Corsera, integrano i propri bilanci con contributi pubblici,
- dall'indipendenza della Banca centrale.
E poi si vuol fare del pubblico impiego - ossia (a questo non si pensa mai) di padri e madri di famiglia, con mutui e figli a carico, che lavorano come tutti gli altri (e tra i quali, come tra tutti gli altri, ci sono sia pecore bianche sia pecore nere) - il capro espiatorio di quanto sopra.
E' una storia già vista: un tempo si chiamava "caccia alle streghe" o "dagli all'untore", per sedare le nostre paure collettive (statistiche recenti: il 99% degli italiani ha paura del suo futuro).
Una storia che si inserisce, per partecipazione, come tutte le storie di colpevolizzazio ne sociale di una persona o di un gruppo di persone, in quella massima e fondante storia che oggi, Venerdì Santo, ricordiamo: "Crucifige! Crucifige!".
Luigi Copertino
La chiamata avveniva anche per laureati e diplomati, questo nella regione Veneto.
Ne sono certo perché per un anno persi questa opportunità, mio malgrado ed i concorsi che feci successivamente erano tutti pilotati, tutti indistintamente .
Sia chiaro però che la critica che va alle amministrazioni pubbliche non è basata su concetti, pregiudizi o malpensiero, ma su fatti reali che accadono qui da noi (Padova) e in altre parti d'Italia. Essa, come tutte le cose che vanno male, è molto più evidente di quelle che vanno bene e che poco spesso si portanto in palmo di mano come giustamente dici tu, ma sarebbe come dire che elogiamo una mano che funziona. Ogni cosa deve funzionare!
Ed è dovere assoluto che debba funzionare, soprattutto per le amministrazioni pubbliche.
Il malcostume, l'eccesso di spesa e la ruberia generalizzata è partita dalla costituzione delle regioni e di tutti quegli organi che si sono "voluti" accorpare come i consorzi, per esempio, come le associazioni pubbliche (le fondazioni, tra cui quelle bancarie), dove il flusso di denaro e la contabilità dello stesso non è mai stata verificata in maniera certosina.
Tu giustamente difendi la tua posizione che è rispettabilissi ma, ma tu, come molti, appartieni ad una piccola sfera di persone che spesso vengono additate e "malconsiderate" dalla massa del pubblico.
Ma il discorso è lunghissimo, mi auguro che in futuro ci si possa incontrare.
Con affetto.
Magari!
Stai tranquillo, tutti i ministri sono dipendenti pubblici o ex dipendenti pubblici e "cane non morde cane"...
Peccato che in questi 20 anni il licenziamento dei fancazzisti sia stato fenomeno più raro della mosca bianca...
tantomeno si ha notizia nemmeno di licenziamenti economici...
Per quanto concerne le Banche Centrali, come ha ricordato brillantemente un lettore, nemmeno il duce riuscì a nazionalizzare la banca d'italia, limitandosi a prevedere che il suo capitale fosse posseduto da banche pubbliche o enti di previdenza pubblici.
apprezzo molto quello che lei scrive, ma mi permetto di esprimere, in questo caso, un'opinione dissenziente. Ho alle spalle 40 anni di carriera come dirigente pubblico in enti locali e in Regione. Ho lavorato, io, cattolico dichiarato, in enti esclusivamente "rossi", e ho potuto far carriera solo grazie alla qualità del mio lavoro; ma spesso mi sono trovato circondato da persone vincitrici di concorsi chiaramente pilotati. Da quando poi ai massimi livelli dirigenziali si accede per "selezione" sostanzialmente privatistica, l'asservimento del pubblico impiego ai partiti è diventato la regola, e contemporaneame nte gli stipendi sono cresciuti, per gli altissimi gradi, a dismisura. Il pubblico impiego non conosce di fatto il licenziamento per scarso rendimento; non effettua controlli attendibili di produttività; non controlla neppure il rispetto formale dell'orario di lavoro (ha mai fatto un giro per i ministeri, a Roma, o per gli uffici di qualche grosso comune?). Lasciamo perdere, per carità di patria, l'incompetenza professionale di una buona parte dei pubblici dipendenti. Restano in piedi uffici inutili, commissioni e comitati assurdi, e continuamente si inventano nuove strutture da riempire di nullafacenti (ha presente tutti i "difensori" dell'infanzia, dei carcerati, delle donne, degli animali ecc.?). L'informatizzazio ne degli uffici, che doveva snellire pratiche ed organici, ha rallentato le pratiche e gonfiato gli organici: un giretto a campione per gli uffici pubblici mostrerebbe che gran parte dei computer viene usata a scopi privati (posta personale, chat, elaborazione di sistemi per lotto e totocalcio, visite a siti pornografici, ecc.). Una buona potatura nel pubblico impiego porterebbe giusti risparmi e forse introdurrebbe un po' di senso civico e di moralità. Se poi lei mi cita la funzione "sociale" del pubblico impiego, quella cioè di fornire stipendi, allora sarà meglio pagare gli stipendi lasciando gli impiegati a casa loro: si risparmieranno i costi fissi delle strutture (affitti, bollette, pulizie, mobili, automobili, ecc.). Ricordo un dirigente della Regione Sicilia secondo il quale "lo stipendio è un assegno alimentare, il lavoro va pagato a parte". Lei dice che lo Stato non è un'azienda: purtroppo è vero, ma questo non è un pregio. L'azienda è una struttura che produce beni e servizi in modo efficiente ed economico; lo Stato produce complicazioni e disservizi, ed anche in questo è diseconomico e inefficiente.
Con cordiale stima
Marco Zanini
L'unica risposta possibile per i criminali è: prendere le armi.
Iddio conosce il grido che reclama giustizia e diritto, (che sale anche da queste pagine), per il popolo italiano, e, vedrete, verrà a rendere pan per focaccia a questi disgraziati.
Affettuosi auguri di Buona Pasqua di Risurrezione ai brillanti redattori e lettori di questa incantevole rivista.
Eliseo
Esse si nutrono di carne e di sangue, la Nostra carne ed il Nostro sangue, ma ti ripaga altrettanto.
Ora sta a noi dare il giusto valore a tutto ciò, e cioè... cosa siamo disposti a fare, o meglio ancora, che valore diamo a tutto ciò?
A tutti, Vi auguro una serena Santa Pasqua.
Marco
http://www.youtube.com/watch?&v=EXNlagKvy0A
Se i nostri rappresentanti lasciano il monopolio del dire certe verità a uno così, vuol dire che siamo alla frutta.
E' imperativa un 'uscita dall'euro e "ristrutturazion e" del debito. Solo così si può sperare. L'Italia ha navigato decentemente a forza di svalutazioni competitive della lira per 50 anni, ciò che rendeva appetibile la nostra produzione, il nostro turismo e incoraggiava gli investimenti esteri. Questo è il nostro destino, a meno che non ci si metta la braca alla zuava e gli zoccoli ai piedi e si lavori testa bassa 16 ore al giorno.
Anno 2009 convegno sugli enti finanziari relatori una professoressa dell'Università Cattolica, in piena evoluzione della crisi questa esimia professoressa sosteneva che le banche italiane avevano meglio sopportato la crisi grazie alla finanziarizzazi one della loro attività (quando invece è stato prorpio grazie al provincialismo delle banche italiane che evitando derivati e altro avevano al momento salvato la pelle).
Lei parla di tecnici ma guardi che in Italia di tecnici non ne esistono.
Esistono solo ignoranti ben retribuiti.
Lei crede che uno come Befera sappia come si fa la lotta all'evasione? Per quello che vedo io direi proprio di no.
Da Repubblica
Non solo articolo 18. Ma anche nuovi tagli per gli enti previdenziali e un colpo pesante per i proprietari degli immobili che non applicano la cedolare. C'è anche questo nella riforma che Monti vuole sia approvata "nel suo complesso".
Aerei. Sale di 2 euro per ogni passeggero, a partire dal primo luglio 2013, l'addizionale comunale sui diritti di imbarco sugli aerei. E' quanto prevede una delle norme fiscali poste a copertura del ddl per la riforma. I maggiori importi incassati andranno versati all'INPS.
Affitti. Stangata in arrivo per i proprietari degli immobili che non applicano la cedolare. Una delle norme poste a copertura del ddl del lavoro riduce da 15% a 5% lo sconto forfait oggi previsto per chi dichiara con l'IRPEF i redditi derivanti dalla locazione di immobili. Di fatto l'imponibile su cui si paga l'imposta aumenta di 10 punti percentuali.
Tagli L'INPS e l'INAIL dovranno ridurre le loro spese di funzionamento a partire dal 2013 per 90 milioni complessivament e. Le riduzioni sono quantificate in 72 milioni di euro annui per l'INPS e 18 milioni annui per l'INAIL. L'amministrazione autonoma dei Monopòli di Stato dovrà adottare misure di razionalizzazio ne aggiuntive con una riduzione di spesa di 10 milioni l'anno a partire dal 2013.
Assicurazioni. Arriva una stretta sulla deduzione riconosciuta sulla tassa al servizio sanitario nazionale, pari al 10,5%, che si applica sulle assicurazioni RC auto. La deduzione scatterà solo per gli importi che eccedono i 40 euro (quindi per assicurazioni da 402 euro). La stretta vale già sui pagamenti del 2012.
Auto aziendali. Una parte delle risorse per finanziare il disegno di legge sulla riforma del mercato del lavoro arriverà dal taglio delle deduzioni per l'uso delle auto aziendali. E' previsto un taglio delle deduzioni dal 40% al 27,5% per le auto utilizzate nell'esercizio di imprese, arti e professioni.
E saranno lacrime e sangue.
non prendetemi in giro ma io, quando leggo articoli come questo (e ultimamente sono in aumento) sono felice.
Vi assicuro che non parlo così perchè la crisi non mi ha colpito e vivo in una campana di vetro, anzi... il mio lavoro è legato a doppio filo con l'edilizia e conosco la situazione perchè la vivo ogni giorno: lunedì sarà il mio compleanno ed oggi ho ricevuto dei soldi in regalo da mia madre con cui mi sono affrettato a pagare la bolletta del gas che a breve avrebbero staccato; ma di tutto questo non mi importa.
Quello di cui davvero mi importa è l'occasione meravigliosa che ci si presenta: il fallimento di questo Paese.
Lei Direttore, tra i tanti motivi di rammarico, cita la non licenziabilità dei dipendenti pubblici assunti con concorso; ma io dico, perchè licenziarne un po' e rimanere agonizzanti quando invece, fallendo, possiamo licenziarli tutti in tronco perchè semplicemente il loro posto di lavoro non esisterà più?
Io tifo per Monti, tifo per Bossi, tifo per il Trota; giunti a questo punto, eventuali rattoppi ci terrebbero in agonia chissà ancora quanto, è necessario il fallimento e la conseguente epurazione che ne deriverà. Occorre tifare per questi vermi (con tutto il rispetto per i vermi veri), perchè solo con loro a gestire la cosa pubblica possiamo toccare il fondo da cui, proverbialmente , si risale.
Nonostante la durezza dei tempi che corrono sono felice, posso camminare, posso vedere, posso contare su di una persona meravigliosa al mio fianco... posso fare tante cose che per altri sono impossibili, non me ne può fregar di meno se il mese prossimo o chissà quando mi staccheranno il gas, mi scalderò e cucinerò col caminetto (bruschette, verdure grigliate e zuppe nel coccio) che mi piace tantissimo.
Non permetto a Monti, a Bossi, al Trota di togliermi la felicità, questo non puo essere.
Io sono seduto sulla sponda del fiume, aspettando di vedere i loro cadaveri passare uno ad uno. Non per il gusto di vederli "morti", ma perchè, quando accadrà, significherà finalmente che gli italiani non saranno più disposti ad accettare certi personaggi, significicherà una ritrovata dignità individuale ma soprattutto e cosa ben più importante: una ritrovata dignità COLLETTIVA!
Buona Pasqua a tutti.
Mi sono commossa!!! E' vero! Non dobbiamo permettere a questa gente di toglierci la felicità. Sono nata in tempo di guerra, ho patito la fame e ricordo la folla nei rifugi quando cadevano le bombe. Sono vecchia ma non mi spaventano le privazioni. Sono sopravvissuta a due tumori, ma amo ancora follemente la vita. E se sarà guerra o rivoluzione significherà davvero ritrovare la nostra dignità.
Grazie MusteXX e auguri a tutti
Terry
Grazie anche a te Terry, mi capita spesso di pensare a quanto pusillanime siamo noi un po' più giovani rispetto anche a chi è nato nell'immediato dopoguerra.
Pensi forse che non sappiano quel che fanno? E lo stanno facendo da almeno 40 anni e da allora ad oggi nulla è cambiato se non in peggio.
Ora tifare per un avanza di latrina come i nostri politici può anche essere degno di un gioco di società, ma credere che dal loro fallimento ci sia una rinascita interna è, secondo me, illusorio.
Hai mai visto una 500 diventare una Porsche?
E allora perché mai dovrebbe essere diverso in questa società che oltretutto è composta da teste (mal pensanti) che possono stritolare e spappolare e succhiare e annichilire qualsiasi velleità?
Guarda la Grecia, loro hanno le budella in mano, ma non fanno nulla, zero assoluto.
Il popolo non ha mai cambiato niente nella storia, mai! E non cambierà nulla anche adesso, fatto salvo la presenza di qualche savio "pazzo" che, come scheggia impazzita, scombini le carte del tavolo da gioco sul quale ci giocano come delle fiches.
Il popolo non ha mai cambiato niente della storia? Non sono d'accordo, anzi, ritengo vero l'esatto opposto.
Questo non significa che il popolo debba essere d'accordo con il cambiamento, ma è sempre il popolo che cambia le cose, le aristocrazie (o uomini di potere in generale) si adeguano e ne approfittano valutando le mosse in base alle situazioni che si presentano di volta in volta.
Facendo un esempio con l'Italia attuale, il popolo non è d'accordo con quello che sta accadendo, ma è tutta colpa sua: è ignorante, rozzo, senza capacità di produrre politici onesti e brillanti... e potrei continuare all'infinito.
Io ritengo che l'Italia sia un cesso perchè lo sono per primi gli italiani: un eventuale fallimento sarebbe come una sberla in faccia che potrebbe far rinsavire la gente e fargli davvero apprezzare le cose che contano nella vita. Non è detto che succeda, ma almeno sarebbe un cambiamento...
Poi dipende da quanto uno è disposto a mettersi in gioco, in situazioni come questa meglio rischiare il tracollo avendo un'opportunità di miglioramento, che rimanere in agonia all'infinito, a mio modesto parere.
"Crucifige! Crucifige!". L'idiozia in libera uscita!
Luigi Copertino
Copertino noto una certa arroganza nel suo messaggio. Non per i contenuti, ma per la cripticità dello stesso.
Prenda coraggio, se ne è capace, e scriva chiaramente cosa pensa.
P.S.:
La invito a rileggere attentamente il mio messaggio, il poco che ha scritto non c'entra niente con quanto io volessi intendere. Ma proprio niente.
P.P.S.
Per la redazione: il fatto che un vostro collaboratore accosti pubblicamente il termine idiozia ad uno scritto di un utente del forum è quanto meno deprecabile, ma chi si crede di essere? Ci sono metodi ben più eleganti per comunicare ad un altro che ha detto una str..., metodi che evidentemente il vostro collaboratore non conosce, o peggio, non ritiene di usare all'interno dello spazio che gli viene messo a disposizione.
Il bello è che questo personaggio, indipendentemen te che venga retribuito o meno, gode di visibilità anche grazie ai miei soldi.
Buono a sapersi comunque, da questo momento in poi mi sentirò libero di offendere chiunque.
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Questo NON è un forum dove vengono espressi i propri pensieri a ruota libera, ma uno spazio dove vengono commentati gli articoli di chi collabora con noi.
Copertino è graditissimo al 99% dei lettori e chi scrive non è un pupazzo a cui vengono titate le palle come nei Luna Park.
FdF
Grazie alla Redazione.
@ MusteXX: la mia non è arroganza ma RABBIA. Quella che avrebbe chiunque quando ogni giorno, in TV, sulla stampa, nei discorsi al bar, ovunque, si sentisse dare addosso come se la colpa della crisi finanziaria fosse sua, del suo status lavorativo, e non, invece, degli speculatori, non della finanza globale, non dei "mercati finanziari" ossia degli strozzini planetari! Ecco perchè ho espresso questa rabbia, nonostante l'amicizia e la stima che restano verso di lui immutate, anche al direttore Blondet. Per quanto riguarda il parlare chiaramente, l'ho sempre fatto anche in questa discussione e negli interventi postati qui. "Idiozia" significa nient'altro che parlare per puro sentito dire mediatico senza informarsi, senza appurare la fondatezza di quel si dice: i dipendenti pubblici sono sempre stati licenziabili. Un tempo il loro licenziamento si chiamava "destituzione" perché il loro regime giuridico era pubblicista. Si trattava di casi rarissimi. Dal 1993 il rapporto di lavoro pubblico è stato privatizzato, ossia contrattualizza to, (grazie all'"intelligenza" dei sindacati che non riescono a difendere neanche più i dipendenti privati). I licenziamenti pur non ancora frequenti, da quel momento sono però, per cause diverse, aumentati rispetto al prencedente regime pubblicista. Dal 2001 è stata prevista anche la mobilità per gli esuberi (due anni a stipendio ridotto e se non si trova il ricollocamento in altri uffici, a casa). A fine 2011 Brunetta (in ossequio alla lettera estiva della BCE) ha semplificato le procedure per la messa in mobilità, eliminando la concertazione sindacale prima prevista. Tutto questo perchè, essendosi iniziato a concepire la Pubblica Amministrazione come un'azienda, il rapporto di lavoro pubblico è stato avvicinato sempre più a quello privato. Ora anche le modifiche all'articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori si applicheranno, salvo deroghe espresse, immediatamente anche al pubblico impiego, per il semplice fatto che, dal 1993, a seguito della contrattualizza zione del rapporto di lavoro pubblico, lo Statuto dei Lavoratori, e dunque anche le sue modifiche, si applica anche al pubblico impiego. Tutto il resto è solo chiacchiericcio giornalistico o alla Bruno Vespa. Però faccio notare cosa significa per un lavoratore pubblico poter essere licenziato, individualmente , per motivi economici dal suo dirigente: significa non poter più dire di no ad eventuali pretese del dirigente - che anche lui dal 1997 è nominato su fiducia del politico di turno e quindi ricattabile - miranti a truccare procedimenti pubblici per favorire l'amico dell'assessore o sfavorirne il nemico. Quello che gente come te non comprende è che chi gestisce funzioni pubbliche è tenuto alla par condicio tra tutti gli interessi privati che interagiscono con la pubblica Amministrazione . E' per questo che si fanno le gare d'appalto ed i pubblici concorsi, invece di alzare il telefono e chiamare la ditta di fiducia o assumere la persona che si vuole. Ma se il dipendente pubblico è ricattabile sotto minaccia di licenziabilità per motivi economici (basta che il dirigente, al quale si sia opposto nell'imbrogliare le carte per far piacere al politico di turno, dichiari che il bilancio non può più permettersi di pagargli lo stipendio) pensi che potrà rifiutarsi di favorire o sfavorire gli interessi degli amici o nemici dell'assessore che, a sua volta, avendolo nominato lui, ha il dirigente legato alla sua volontà? Il dipendente pubblico, con la modifica dell'articolo 18, potrà solo scegliere come perdere il posto di lavoro: per licenziamento economico causato dal rifiuto di compiacere il dirigente ed il politico di turno oppure andando in galera sottostando, ricattato, a quel compiacimento. Il lavoro nella P.A. non è eguale a quello presso un'azienda privata la quale non deve fare i conti con la leggittimità, penalmente sanzionata, del proprio agire. Lo vogliamo capire questo una buona volta o no?!
Luigi Copertino
Per la Redazione:
Grazie per aver pubblicato integralmente il mio ultimo messaggio nonostante fosse un po' sopra le righe, non me lo sarei aspettato, grazie.
Per Luigi Copertino:
Caro Copertino, la ringrazio per essere stato finalmente esauriente, ora ho capito il suo punto di vista.
Vorrei scusarmi con Lei se, da dipendente pubblico, si è sentito offeso dal fatto che abbia fatto di tutta un'erba un fascio: ho scritto di getto e mi sono fatto trasportare dalla rabbia.
Agli utenti di FdF:
scusate anche Voi per il siparietto fuori luogo, a volte ci si lascia andare.
divertente!
"Si trattava di casi rarissimi".
Come la famosa mosca bianca o l'uomo che morde il cane...
Molto divertente!
"Iugula! Iugula!".
http://www.eurogendfor.eu/
Buona Pasqua a tutti.
Pietro
Sanno BENISSIMO ciò che fanno.
Stanno eseguendo il loro "compito".
Massacrare gli artigiani, la piccola industria, il Triveneto, l'agricoltura e i lavoratori a reddito fisso.
Fa parte di un disegno ben preciso.
Può darsi. Io continuo a pensare, però, che quel che vediamo sono dei professori universitari italiani: l'incompetenza delle università italiana è ben nota, questo è il risultato, e basta a spiegare quel che fanno.
Maurizio Blondet
Procede. Al 30 dicembre 2012 non ci saranno più. Ma non ci saranno più neanche diversi servizi oggi più vicini ai cittadini che si allontaneranno perché diventeranno regionali. Il risparmio che si otterrà ammonta a 65 milioni di euro. Se invece si fosse attuato il disegno di riordino proposto dall'Unione delle Province Italiane, in base ad uno studio commissionato alla stessa Bocconi di cui il professor Monti è preside, il risparmio sarebbe stato di almeno 5 miliardi. Quel disegno infatti prevedeva la riduzione a metà del numero delle Province con conseguente riduzione a metà di Prefetture, Provveditorati scolastici, enti perifici come le Direzioni del Lavoro e le sedi provinciali dell'INPS e dell'INAIL, etc., nonché la soppressione di tutti quegli enti infraregionali, creati per dare incarichi ai politici trombati, che attualmente svolgono in forma duplicata le funzioni costituzionalme nte proprie delle Province. Ma abolire le Province era più facile perchè già c'era la campagna mediatica, a base di dati falsi, messa in opera contro di loro, mentre togliere prefetture, provveditorati, sedi locali di enti nazionali ed enti creati per gli amici degli amici non era così altrettanto facile. I bocconiani hanno, anche in questo, preso la strada più facile e meno per loro faticosa. Ad ulteriore dimostrazione di quanto Blondet ha rilevato circa l'"alta competenza" dei professori e dei tecnici al governo!!!
Luigi Copertino
P.S.: E' comunque in atto il ricorso, alla Corete Costituzionale, di ben otto Regioni - quasi tutte del nord - contro le norme di Monti che hanno abolito le Province. Infatti dall'alto della loro competenza professorale i professori bocconiani non si sono accorti di aver fatto una riforma costituzionale - le Province sono previste dalla Costituzione - mediante un decreto legge ossia derogando alla procedura prevista dall'articolo 132 della Costituzione per le sue riforme (due passaggi parlamentari e maggioranza di due terzi o maggioranza relativa ma successivo referendum confermativo). Il governo Monti si è nascosto dietro una foglia di fico. Formalmente non ha abolito le Province trasformandole in enti di secondo livello (ossia con organi non eletti più dal popolo ma costituiti dai sindaci dei territori di competenza) ma ha tolto loro tutte le funzioni, che saranno trasferite alle Regioni (o ai Comuni), lasciando alle stesse Province, "svuotate", un non meglio definito ruolo di "coordinamento delle funzioni dei Comuni": in sostanza nessun ruolo. Come ha detto, su Il Sole 24 Ore, Valerio Onida, Presidente emerito della Corte Costituzionale, si tratta di una operazione del tutto incostituzional e, sia sotto il profilo formale che sostanziale. Ma, come dice Blondet, questo è il governo dei soloni e degli esperti (a mio giudizio Monti e soci se poco capiscono di economia, niente capiscono di diritto pubblico)! Se la Corte Costituzionale farà passare le norme di Monti, contro cui le Regioni hanno fatto ricorso, vorrà dire che aveva ragione Carl Schmitt ossia che sovrano è in realtà chi decide, ossia ha il potere effettivo, nello stato d'eccezione (nell'emergenza) - oggi quel potere di decisione lo hanno le grandi banche d'affari transnazionali che hanno commissariato gli Stati - e non il popolo o le astratte carte costituzionali che non difendono nessun cittadino e possono, da chi ha l'effettivo potere (ripeto: oggi, banche e finanza globale), essere piegate ad ogni interpretazione a seconda dei propri obiettivi e interessi.
LC.
Inficiato però dal fatto che anche il direttore nel suo piccolo ha contribuito alla presente situazione. Quando ad ogni pie' sospinto ha attaccato Berlusconi ha portato il suo contributo al governo dei tecnici.
Quando ho letto l'articolo "La prima rivoluzione colorata" ho trovato l'interessantissi ma frase:
Qualcosa di analogo è quanto abbiamo visto nel nostro Paese con la forsennata campagna stampa per far dimettere il pur impresentabile Berlusconi. Il danno di immagine internazionale di quegli esterofili, spesso direttamente legati da interessi di loggia, fu immane tanto allora, quanto oggi. E i beneficiari ultimi possono sempre rintracciarsi in quegli stessi poteri finanziari che hanno solo da guadagnare da situazioni di crisi e che possono sempre contare su qualche prezzolato detrattore del proprio Paese.
E mi sono detto "ma guarda è proprio ciò che ha fatto il direttore Blondet!".
Maurizio Blondet
Lei è troppo intelligente per non capire la differenza.
In ogni caso Buona Pasqua e auguri per la sua salute.
Caro Centuri io non difendo Berlusconi, difendo la carica di capo del Governo, spero sia chiaro ora.
Concordo in pieno!
E deve essere fascista repubblicana!
salve e Buona Pasqua a tutti
concordo in pieno e dovrà lavorare con i pochi religiosi seri per eliminare i fumi diabolici del CVII.
Saluti a tutti
Piero e famiglia
in parte è vero, ma bisogna ricordare quanti prima lo attaccavano per essere filo Berlusconi o filo Tremonti! (ricordo un tal Amsicora particolarmente fissato su questo punto).
Sembra la favola del padre e figlio che viaggiavano con l'asinello: qualunque cosa facessero la gente non era mai contenta!
Un commento all'articolo; c'è un proverbio che dice: "Chi sa fare, fa! chi non sa fare, insegna!"... o fa il tecnico, aggiungo io.
Non capivo perché il direttore avesse un "debole" per Tremonti, giungendo a dire che era salito sul famigerato Britannia ma solo "come privato cittadino" (in realtà all'epoca era il consigliori dell'allora ministro delle Finanze Formica) che frequentava il Bilderberg per curiosità (ma allora questo dovrebbe valere anche per Prodi e Padoa Schioppa!) e che, nonostante presiedesse l'Aspen, non contava nulla perché chi contava era il direttore, anzi la direttrice, tale Marta Dassù...
1) Accordo con la Svizzera per la tassa sui capitali illegalmente portati (30/40 mld di introito)
2) emettere dei Bond di piccolo taglio da vendere in Italia con i quali sia consentito per lo meno pagare le tasse. In tal caso sarebbero una sorte di moneta e potrebbero circolare.
Caro Gilles,
ti ringrazio. Quoto molte delle tue osservazioni. Ho cercato di indicare una diversa via, rispetto al monetarismo liberista, nel mio intervento "Il Golpe". Ma constato che purtroppo la forza mediatica al servizio del liberismo globale è senza confronti e detta il modo di pensare generale, anche di tanti utenti di questo sito. Sono convinto che bisognerebbe creare una alleanza tra tutti i ceti di lavoratori, pubblici e privati, autonomi e dipendenti, per combattere contro l'usurocrazia globale che sembra trionfare totalmente. Ed invece non faccio altro che leggere commenti idioti che aizzano gli uni contro gli altri. "Divide et impera": esattamente quel che vogliono i poteri forti per continuare a non avere ostacoli sulla loro strada. Come invece ne ebbero negli anni Trenta quando, tra i militanti dei movimenti social-nazionali, uno slogan molto diffuso era "lavoratori di tutte le classi sociali unitevi contro i profittatori"! Ma, forse, oggi questo è troppo per i tanti microcefali in circolazione che quando aprono la bocca dimenticano di collegarla al cervello. Anche se poi, viste le dimensioni di quei cervelli, non è che ne uscirebbero perle di saggezza. Ti invito ed invito tutti a leggere, sul web, quanto vanno dicendo - anzi urlando - economisti di chiara fama mondiale come Krugman e Stiligtz o gli economisti della Modern Money Theory, quelli che hanno tirato fuori l'Argentina dal defualt. Tutti urlano all'Europa che il rigore deflazionista la porterà alla catastrofe e che la via da intraprendere per uscire dalla crisi è keynesiana non monetarista. Ma l'eurocrazia bancocratica è sorda e la stampa al suo servizio ha avuto l'ordine di dirottare il furore popolare contro i dipendenti pubblici, ottimi capri espiatori ad immediata portata di mano per gli allocchi. C'è sempre, in ogni epoca di paura diffusa, un untore o una strega da bruciare.
Cari saluti e auguri per una Santa Pasqua del Signore.
Luigi Copertino
P.S.: Grazie per la sua testimonianza circa il sistema delle raccomandazioni e del favoritismo diffuso anche nel privato. Serve per far capire a tanti utenti deficienti che non è il sistema pubblico o privato a produrre certi malcostumi ma la moralità o meno della persona, tanto se lavora nel pubblico quanto se lavora nel privato. Ancora saluti ed auguri.
LC.
Qui infuria la bufera. Il premio Nobel Günther Grass ha scritto una poesia al pepe dedicata a Israele, dicendo che una guerra sarebbe disastrosa per tutti e citando i sommergibili che regaliamo al popolo eletto e la stampa (supportata dalla comunità ebraica) si è rovesciata addosso all'ottantacinquenn e, accusandolo immediatamente di essere antisemita.
Amen.
Cari tecnocrati, continuo ad esortarvi e a pregare, raggiungete Tommaso Padoa-Schioppa, fatelo al più presto!
questo articolo è di una chiarezza incredibile.
Con l'occasione una felice Santa Pasqua a tutti.
E' per questo che CHI PAGA LE TASSE (pur potendo evadere) DANNEGGIA ANCHE TE (che non puoi eludere perché sei lavoratore dipendente o pensionato ed hai comperato la casa che abiti).
INCORAGGIALO A DESISTERE!
Purtroppo i "tecnici", che studiano e ripetono le verità dei massimi esperti planetari, stanno perfino ad un gradino più in basso di questi nel campo della conoscenza.
Invece ad un gradino ancora più basso del prestigio sociale trovi gente che prende tutto per buono senza crederci tanto, oppure gente che ragionando con la propria testa riesce ancora a capire qualcosa.
E' chiaro quindi che se i tecnici al governo in Italia non verranno aiutati ed anche pesantemente corretti dagli ignoranti medi che stanno in parlamento, ci porteranno al disastro. Però non sono in malafede: sono implicitamente ed inconsapevolmen te complici di un sistema a cui devono tutto.
Un saluto a tutti Voi.
Caro Gilles,
grazie ancora. Anch'io soffro quella solitudine che dici. Almeno adesso la soffriamo in due. Ancora auguri.
Luigi Copertino
Uno stato che non ha sacche di raccolta purulente socialmente stantie, che è forte, poderoso, che unisce il pubblico al privato, nella disciplina, nell'interesse del cittadino in azione congiunta e non crea conflitti, la mente umana lo giudica oppressore e limitatore della libertà, non è assurdo tutto ciò? Questi sono tecnici del rinnego. Mussolini, fu l'ideatore della collaborazione sociale tra i lavoratori della città e del campo, però per i poteri forti di allora, stabiliva Stati totalitari. Allora come oggi, forse molto peggio di allora, doveva scoppiare una guerra, però fu la guerra che volle creare una immagine pubblicitaria del pensiero fascista, come del pensiero nazionalsociali sta tedesco, minaccia terribile agli opposti sistemi: capitalismo liberale e marxismo bolscevico, oggi sfociato nel misto-cinese. E inspiegabile dunque che oggi scoppino guerre a catena e dappertutto, e non si pianifichi la produzione pubblica e privata, sotto una moneta nostra, la lira, si accetti una casta di deficienti, tiranni, criminali, ben peggiore del sentimento di odio instillato dalla cassa mediatica contro le frme statali integrate a stampo fascista, o comunque più poderose per i poteri forti. Finiremo come la Germania dell'est, annientata dal comunismo, però a noi chi ci annette?
Sarebbe interessante sapere quanto pagano al papà attraverso il figlio.
Cari saluti
IMU: nei fabbricati rurali da accatastare obbligatoriamen te entro il 30.11.2012 l'Imu ha avuto un'impennata di oltre il 300%. Grazie Monti, ma sopratutto grazie Berlusconi e Tremonti (il vero fautore di questa manovra);
Immobiliare Italiano:
l'80% dell'immobiliare in Italia è in mano alle finanziarie e alle banche (stessa famiglia per chi ancora non lo sapesse). I valori immobiliare italiani delle case sono messi nei libri contabili delle banche al valore di mutuo, dai quali percepiscono interessi che parlare di usura sarebbe nulla. Gli stessi immobili ora valgono il 20/30 % in meno, ma nessuna banca intende ricapitalizzare i propri "assetts" deprezzandoli, cosa questa che porterebbe l'intero sistema bancario al totale fallimento. In più, e dato l'attuale stagnazione dell'economia consumistica, con i vari licenziamenti e l'aumento delle tasse dirette ed indirette molti hanno deciso di non pagare le rate dei mutui e le banche hanno di conseguenza deciso di pignorare questi immobili, ma ai valori di acquisto pertanto si trovano ad avere, come conseguenza di queste azioni, immobili accorpati a valori fittizi che valgono oltre il 30/40 % in meno rispetto al valore di mercato.
Questo, come logica conseguenza, crea distorsione del mercato che registra ufficialmente un deprezzamento "solo" del 10/15 %, mentre nella realtà è oltre il 30%. Ma perché tutto questo accade in Italia, mentre in Spagna sono alla canna del gas, risposta: è solo questione di tempo e fra un anno o meno l'Italia si troverà con una bolla immobiliare a livelli stellari che quella spagnola a confronto sembrerà un semplice petardo.
Abbiate fede, l'immobiliare in Italia scenderà ancora e di tanto, ma tanto tanto...
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